Mileto. La Guardia di Finanza ha sequestrato un’area agricola di 21 mila metri quadrati e una strada comunale lunga circa 2 chilometri, entrambe adibite a discarica abusiva a cielo aperto di eternit. Accanto alle pericolose lastre di eternit erano posizionate nove arnie per la produzione di miele “biologico”. I militari delle Fiamme Gialle hanno verificato che nella discarica erano state depositate ben 19 tonnellate di rifiuti tossici e speciali, di cui cinque di eternit in lastre parizalmente frammentate. Queste ultime erano adagiate a poche centinaia di metri dalle arnie per l’apicoltura. Anche il letto del torrente Russo era stato trasformato in discarica, al punto che il corso del torrente era stato deviato dalla massa di rifiuti accatastati. La Guardia di Finanza ha richiesto l’intervento del Dipartimento di prevenzione di Vibo Valentia, per verificare l’eventuale avvelenamento delle api e, di conseguenza, del miele prodotto.
Note:
L’arnia è la cassetta, tipicamente di legno e costruita dall’allevatore, dove le api realizzano il proprio nido. Le colonie di api possono giungere a contenere più di 90.000 individui ed è costituita da tre caste: l’ape regina i fuchi e le api operaie. Le api che si incontrano normalmente sono operaie specializzate nell’attività di bottinatura e costituisco di norma la parte più numerosa della colonia.
Nel 1901 l’austriaco Ludwig Hatschek brevetta il cemento-amianto e lo battezza Eternit (dal latino aeternitas, eternità). Le fibre d’amianto rilasciate dalle lastre di eternit in cemento-amianto risultano facilmente inalabili e causa di malattie potenzialmente mortali come es. l’asbestosi, il mesotelioma ed il tumore dei polmoni. La relazione fra la presenza dell’asbesto e l’insorgenza dei tumori era già constatata scientificamente negli anni ’60; dal 1994 la produzione di manufatti contenenti amianto è vietata. Quando le superfici di eternit dei capannoni divengono friabili al tatto e iniziano a sfaldarsi, a causa dell’azione di agenti esterni come la pioggia o gli urti, è necessario e obbligatorio per legge rimuoverle. Infatti è in questo caso che si sprigionano particelle di amianto, fibre di amianto, altamente dannose per la salute. Esistono tre metodi per bonificare l’eternit: la rimozione, l’incapsulamento ed il confinamento. La rimozione deve essere effettuata da personale competente con le adeguate protezioni. L’incapsulamento consiste nel trattamento dell’amianto con prodotti penetranti o ricoprenti. Il confinamento consiste nell’installazione di una barriera a tenuta che separi l’amianto dalle aree occupate dell’edificio.