Potenza. Nouader Nabr Eddine, Abib Musafor, Moustafà Moustafà, Mahabi Habib, Abib Musotfue, Habib Alì, sono solo alcuni dei 48 nomi che, grazie al Casellario Centrale d’identità, si è riuscito ad attribuire ad uno straniero, probabilmente algerino e probabilmente di 45 anni, che dal 1994 ad oggi si è potuto trattenere in Italia nonostante a ciascuna identificazione corrispondano condanne e provvedimenti di espulsione a suo carico. L’uomo dai mille volti, specializzatosi in furti vari e colpi a bordo dei treni, è stato rintracciato, nel corso di servizi predisposti dal Compartimento della Polizia Ferroviaria per la Puglia, la Basilicata ed il Molise, dagli uomini del Posto di Potenza.
Dal 1994, era sempre riuscito ad evitare l’espulsione, continuando a vivere di delitti ed espedienti vari nel territorio nazionale, maturando un vero e proprio metodo di lunga sopravvivenza criminale. Pur avendo passato qualche periodo in carcere per piccoli episodi, era riuscito a ricostruire la sua identità e la sua carriera criminale collezionando sentenze di diversa gravità; secondo calcoli effettuati dalla Polizia Ferroviaria che tuttavia devono ancora essere ultimati, “l’uomo dai mille volti” ha maturato un “debito” verso la società di più di sette anni di reclusione e di oltre 10.000 euro di multa. A tradirlo la valigia vuota, il codice fiscale fasullo e una piccola incertezza nel declinare le sue generalità, sottili indizi che però non sono sfuggiti al fiuto degli agenti della Polizia Ferroviaria di Potenza nella loro continua caccia ai “lof” (ladri operanti in ferrovia).
Gli analisti della Polizia Giudiziaria compartimentale, d’intesa con il Prefetto ed il Questore del capoluogo lucano, lo hanno munito, in moeno di 20 ore e quando era ancora in carcere, di decreto di espulsione ed avviso orale. Ma il loro lavoro non è finito qui. Dopo la scarcerazione, infatti, mentre si travava al Centro di identificazione ed espulsione di Bari, gli uomini della Polizia ferroviaria hanno iniziato a ricostruire pazientemente la storia giudiziaria del fermato e, lavorando in stretta intesa con la Procura della Repubblica di Pistoia, hanno ottenuto, in pochi giorni, il primo di una lunga serie di provvedimenti di esecuzione della considerevole pena che “l’uomo dai mille volti” dovrà scontare in carcere.
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