Reggio Calabria. “Il gruppo regionale della Federazione della sinistra esprime solidarietà e sostegno ai 250 lavoratori dell’ex Consorzio Scilla che questa mattina hanno occupato la sede autostradale dell’A3, presso lo svincolo di Bagnara Calabra, per sollecitare l’attenzione delle istituzioni e delle imprese sulla loro ormai insostenibile situazione. A 24 mesi dalla messa in liquidazione del Consorzio, formato da Impregilo e Condotte, e dalla loro collocazione in cassa integrazione, gli operai si sono infatti ritrovati in questi giorni con gli ammortizzatori sociali scaduti e senza prospettive per il futuro”. Lo dichiara il capogruppo regionale della Federazione della Sinistra, Nino De Gaetano. “I ritardi sull’avvio dei lavori del VI macrolotto, con l’Anas senza fondi e i grandi colossi nazionali Impregilo e Condotte inadempienti nei confronti delle tante ditte cui hanno di fatto subappaltato i lavori (tra queste, in particolare, la Pivato spa ha già deciso di rescindere il contratto abbandonando un centinaio di operai calabresi) stanno generando comprensibili preoccupazioni presso gli operai e le loro famiglie: al momento, infatti, pare che solo 2 aziende abbiano formalizzato i contratti, avviando la cantierizzazione. Quel che è certo è che non vi è ancora traccia di un piano di riassorbimento dei 250 lavoratori del Consorzio liquidato. Si tratta di una situazione gravissima che richiede l’immediato impegno di istituzioni, sindacati ed imprese: ad Impregilo e Condotte che prima hanno dato vita al Consorzio Scilla e oggi sono ritornate in campo con il gruppo “SaRc” non può essere permesso di lasciare in mezzo ad una strada, gettati come merce usa e getta, 250 operai specializzati. La loro immediata e completa ricollocazione va pretesa a voce alta dalle istituzioni calabresi – finora davvero troppo accomodanti – e parti sociali. Non vogliamo infatti che sulle spalle dei più deboli si consumi l’ennesimo scandalo dell’A3, a conferma del fatto che i lavori sulla Sa-Rc rappresentano solo una buona occasione per speculazioni milionarie da parte dell’Anas e dei grandi colossi indutriali italiani”
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