Reggio Calabria. Ha messo in mostra l’importante operato di un anno intero, stamane a Palazzo Foti il Corpo Forestale dello Stato. Un 2010 caratterizzato dal gravoso impegno di tutela del territorio montano, del suo ambiente come dei suoi abitanti; un impegno che sconta un organico che avrebbe bisogno di ulteriori dotazioni in mezzi e uomini: appena 660 sono le unità a disposizione per l’intera regione, con sempre maggiori competenze affidate. Oltre al “bilancio” di un intenso anno di operazioni, controlli, prevenzione, il comandante regionale del Corpo Forestale, Vincenzo Caracciolo – insieme al comandante provinciale Gullì, al Prefetto Luigi Varratta e l’assessore provinciale Ercole Nucera, in rappresentanza del presidente della Provincia Morabito – ha consegnato attestati di benemerenza e insignito quanti, nell’esercizio del quotidiano dovere, si sono distinti in particolari operazioni. All’esterno del palazzo della Provincia, poi, sono stati presentati alcuni degli “strumenti” quotidiani di lavoro degli uomini della Forestale, con i recenti mezzi acquistati grazie ai fondi PON Sicurezza, tra cui un’unità mobile al vertice per dotazione tecnologica. L’introduzione dei dati sull’attività 2010 è toccata al comandante provinciale Gullì, che ha esordito ricordando come “esistono carenze d’organico, strumentali e di risorse, tuttavia, operiamo sempre con la massima professionalità restando vicini alla gente sul territorio”. Semplicisticamente, si potrebbe pensare a un’attività del Corpo Forestale diretta unicamente alla prevenzione e spegnimento degli incendi boschivi, in realtà – pur restando una consistente porzione dell’operato del Corpo – molte altre importanti operazioni sono state svolte sul territorio regionale, per la sua tutela, nell’anno trascorso: l’operazione sul Torrente Oliva nel cosentino, per verificare la presenza di rifiuti tossici e nocivi interrati; l’operazione “Chopin”, nel territorio di Vibo Valentia, sulle concessioni edilizie rilasciate in violazione delle norme urbanistiche; a Reggio Calabria l’operazione “Scarp Iron”, condotta per accertare lo smaltimento e traffico di rifiuti ferrosi. Emerge chiaro il gravoso impegno a 360 gradi per la tutela sotto ogni aspetto del territorio, incombenza alla quale si è aggiunta, dallo scorso gennaio, la previsione normativa di Sezioni del Corpo Forestale con funzioni di Polizia Giudiziaria presso le Procure, punto sul quale il comandante Caracciolo ha ribadito il massimo impegno: “speriamo che porti a un adeguamento numerico, per contribuire all’accertamento e alla contestazione dei reati ambientali. La nuova legge permette interventi su tutti i reati”. Quanto alla distruzione di intere zone di territorio boschivo causata da incendi, i dati esposti sono confortanti, perchè in continua riduzione: nel 2010 sono stati 125 gli incendi boschivi. In chiusura della cerimonia, un allarme è stato lanciato dal Prefetto Varratta, che ha evidenziato come l’attenzione del Corpo Forestale sia massima verso un campo in forte espansione: il settore degli impianti per le energie alternative. “E’ un settore importante, attenzionato dalla ‘ndrangheta. Stiamo lavorando in sinergia (istituzioni e corpo forestale dello Stato, ndr), per mettere un punto con idee più chiare che agevolino il rilascio delle autorizzazioni in assoluta trasparenza, senza tralasciare l’attività di controllo e, se necessario, di repressione”.
Fabiano Polimeni