Al Dott. Roberto Vizzari, Sindaco di San Roberto, promotore e presidente dell’Associazione dei Comuni dell’Area dello Stretto, che viene ad affiancarsi ad altre analoghe Associazioni della Locride e della Piana di Gioia Tauro, abbiamo chiesto un contributo di idee sugli scopi di questo nuovo soggetto associativo, convinti come siamo che anche attraverso simili momenti associativi possa passare un’idea condivisa per la costruzione della città metropolitana di Reggio Calabria.
(E.C.)
Un nuovo soggetto sovra comunale per la costruzione di Reggio Città Metropolitana
di Roberto Vizzari
Il Governatore della Calabria, il Presidente Giuseppe Scopelliti, era ancora sindaco di Reggio Calabria quando nel dicembre 2009 fu avviato il percorso che ci ha condotto ad approvare lo Statuto dell’Associazione dei Comuni dell’Area dello Stretto.
Scopelliti ebbe modo di che «la sigla di questo protocollo d’intesa è un altro passo importante che la provincia di Reggio Calabria compie tra il mio e gli altri Comuni coinvolti in questo momento d’intesa c’è piena collaborazione in vista soprattutto della città metropolitana; perché i confini di Reggio Calabria, quindicesima città metropolitana d’Italia, non si fermano geograficamente, ma si estendono in vista di un miglioramento che coinvolge, di certo, anche le altre amministrazioni comunali».
Il percorso della costituzione dell’Associazione dei Comuni dell’Area dello Stretto è iniziato circa due anni fa, allorquando il Comune di San Roberto avviò uno studio per elaborare una bozza di statuto associativo. Il primo incontro di tutti i sindaci e del rappresentante della Prefettura di Reggio si è tenuto il 9 aprile 2009 a San Roberto. Il 14 dicembre 2009, presso la Prefettura di Reggio, fu quindi approvato e sottoscritto il protocollo d’intesa sulla bozza definitiva di statuto. Quasi tutti i Comuni hanno poi approvato in tempi più o meno brevi lo schema in consiglio.
L’Associazione, nelle forme previste dal diritto comune, ovvero quale associazione ai sensi degli artt. 36 e seguenti del codice civile, è stata definitivamente costituita il 23 febbraio 2011. Ne fanno parte – e sono soci fondatori – i Comuni di: Bagnara Calabra – Calanna – Campo Calabro – Cardeto – Fiumara – Laganadi – Motta San Giovanni – Reggio Calabria – San Roberto – Sant’Alessio in Aspromonte – Santo Stefano in Aspromonte – Scilla – Villa San Giovanni. Il Comune di Montebello Jonico dovrebbe essere, a breve, il 14° socio dell’Associazione.
L’iniziativa riguardante la costituzione dell’Associazione dei Comuni dall’area dello Stretto rientra nell’ambito del comitato per la sicurezza e la legalità di queste realtà territoriali, istituito dal Prefetto di Reggio, ed è stata avviata nell’aprile 2009 con una conferenza programmatica, convocata da chi scrive, ispirata al puntuale rispetto della legalità e della trasparenza degli atti, al fine di promuovere azioni di tutela e sviluppo delle autonomie locali, nel rispetto dell’articolazione e dell’assetto unitario statale.
La costituzione dell’associazione, più volte “ tentata” senza esito positivo negli anni scorsi, riveste un’importanza strategica in riferimento al contesto territoriale in cui si esplica, nel quale assumono particolare importanza le iniziative unitarie ed i fenomeni associativi. L’Associazione dei Comuni dell’area dello Stretto completa infine, l’assetto organizzativo provinciale affiancandosi alle esperienze positive, ormai da anni operative nel versante jonico, dove è stata creata l’associazione dei sindaci della Locride, ed in quello tirrenico in cui è stata realizzata l’associazione denominata “Città degli Ulivi”.
È da notare che l’iter formativo dell’Associazione, non casualmente, presenta una forte relazione con quello legislativo di formazione dell’Area metropolitana e, quindi, della Città Metropolitana di Reggio Calabria.
L’area metropolitana di Reggio Calabria è una conurbazione dovuta alla continuità urbana ed all’interazione sociale ed economica di alcuni comuni della provincia di Reggio Calabria, in particolare disposti lungo la costa reggina dell’area dello Stretto, ed il capoluogo stesso. In base al comma 2 dell’art.1 della legge Regionale 142/2006 il territorio metropolitano reggino si estende dal comune di Bagnara Calabra, a nord, al comune di Melito di Porto Salvo, a sud. La stessa legge regionale, all’art. 1, recita: «La Regione Calabria, in attuazione dell’art. 46, comma 6, dello Statuto, considera Area metropolitana il territorio comprendente il Comune capoluogo e gli altri comuni della Provincia di Reggio Calabria rispetto ai quali, anche per ragioni di contiguità territoriale, esiste integrazione delle attività economiche, dei servizi essenziali, delle attività sociali e culturali, sia con il Comune capoluogo sia con l’area metropolitana di Messina».
La città metropolitana di Reggio Calabria e la sua conseguente area metropolitana è stata individuata e riconosciuta per legge solo a partire dal 5 maggio 2009 grazie alla legge delega n 42 in materia di federalismo fiscale in attuazione dell’articolo 119 della Costituzione. Il Governo è delegato ad adottare entro 36 mesi dalla data in entrata in vigore della legge (entro il 21 maggio 2012) un decreto legislativo per l’istituzione delle 10 città metropolitane individuate dalla legislazione italiana, tra le quali la città di Reggio Calabria. È fin dagli anni settanta che si parla a livello politico locale di area metropolitana di Reggio, principalmente in funzione della conurbazione con la corrispondente area metropolitana di Messina e per la istituzione dell’area metropolitana dello stretto, area che porterebbe alla creazione di un territorio vasto di circa 2000 km² con una popolazione complessiva di poco inferiore ai 900.000 abitanti.
Secondo uno studio dell’Institut d’Estudis Regionals i metropolitans di Barcellona, che ha utilizzato e messo a confronto i risultati ottenuti da due diverse metodologie basate sui flussi pendolari (Funcional Urban Regions-FUR e Dynamic Metropolitan Areas-DMA), l’area metropolitana reggina secondo la prima delimitazione (FUR) è formata da 21 comuni (Bagaladi, Bagnara Calabra, Bova marina, Calanna, Campo Calabro, Cardeto, Condofuri, Fiumara, Laganadi, Melito P.S., Montebello Ionico, Motta S.G., Reggio Calabria, Roccaforte del Greco, Rogudi, S. Lorenzo, S.Roberto, Sant’Alessio in A., S.Stefano in A.,Scilla, Villa S. Giovanni) e conta 267.485 abitanti; mentre secondo l’altra metodologia (DMA) è formata sempre da 21 comuni (si sostituisce Bagnara C. con Palizzi rispetto alla precedente delimitazione) e conta 259.226 abitanti.
L’Associazione si pone come momento di sintesi, come elemento di forza e rappresentanza delle istanze dei soci – basti pensare agli esempi omologhi delle Associazioni di Comuni della Locride e della Piana (“Città degli Ulivi”), che ormai vantano anni di esperienza – e non si contrappone, ma anzi rafforza ed è propulsiva rispetto ad altre forme di associazionismo più strutturate e finalizzate allo svolgimento di funzioni e servizi. Vuole essere, quindi, anche un tavolo permanente e strutturato di concertazione e condivisione, una fucina, un laboratorio di proposte e iniziative concordate. Un portavoce unico e forte dei Comuni, che si aggiunge agli stessi, di certo non li sostituisce, costituendo un forte e autonomo gruppo di pressione che affianca tutti i Comuni in tutte le occasioni in cui sia necessario; a tale proposito basti pensare ai casi di dialogo con enti quale la Protezione civile, la Regione e la Provincia, dove è innegabile il potere contrattuale di un’associazione di 13-14 comuni ricomprendenti oltre 240.000 abitanti ed una superficie complessiva superiore ai 500 chilometri quadrati. Non si può sottacere poi, il fatto che l’associazione, per espressa previsione statutaria, rappresenta un ente che potrà partecipare a bandi di finanziamento di vario livello, senza dover passare, di volta in volta, per l’approvazione nei consigli comunali di vari protocolli d’intesa e convenzioni che, come intuibile, spesso sono impraticabili per ragioni di tempi ristretti. A ciò va aggiunto che l’associazione, per espressa formulazione è impostata su base assolutamente “democratica”, nel senso che tutti i soci hanno pari forza e dignità, senza alcuna distinzione di popolazione o altro carattere, che tutti i soci partecipano all’associazione come enti e che i costi sono pressoché nulli e ridotti al minino indispensabile. Gli incarichi della stessa sono assolutamente gratuiti.
Ho avuto già l’occasione di affermare che sento «l’esigenza di espormi in prima persona per la creazione di questa associazione perché noi sindaci sentiamo il bisogno di unirci, di sentirci più forti insieme. Se siamo uniti nell’affrontare le problematiche che riguardano i nostri territori possiamo fare qualcosa di concreto». Questo è stato, è e sarà il mio intendimento come Sindaco di San Roberto e come presidente dell’Associazione dei Comuni dello Stretto.