Reggio Calabria. In una cornice meravigliosa quale è quella del Planetario provinciale “Pythagoras” di Reggio Calabria, venerdì 3 giugno alle 21:00 si è svolta una conferenza tenuta dal prof. Carmelo Maria Musarella, docente di Biologia Vegetale presso la Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria. Dopo il saluto di benvenuto della prof.ssa Angela Misiano, responsabile scientifico e coordinatore delle attività SAIT (Società Astronomica Italiana) e del dott. Francesco Macheda, dirigente del Settore Patrimonio della Provincia, ha preso la parola Giuseppe Noto, studente della facoltà verde reggina, che ha ringraziato il pubblico per la partecipazione all’evento realizzato in collaborazione con il F.A.G. (Forest & Agricultural Group) e dal suo presidente il dott. Adriano Ganino.
Il prof. Musarella ha intrattenuto il pubblico per circa un’ora passando in rassegna una serie di immagini di piante più o meno note al grande pubblico e nel cui nome, comune o scientifico, sia presente un riferimento al nome di un corpo celeste. Prendendo spunto da questo nesso ricercato “piante-universo”, il docente di Agraria ha approfittato per parlare di alcune delle tantissime caratteristiche peculiari del mondo vegetale. Dunque, se si parla di Sole, viene subito alla mente il girasole (Helianthus annuus) che in giornate soleggiate segue il percorso del sole da est ad ovest, mentre di notte e al crepuscolo torna ad orientarsi verso est. Questo fenomeno è detto eliotropismo e viene messo in moto dall’azione di alcuni ormoni vegetali.
Molti nomi di piante contengono l’epiteto “di Venere”, anche se, in realtà, come ammette lo stesso Musarella l’origine viene dalla dea omonima più che dal pianeta considerato “gemello” della Terra. Ombelico di Venere, Capelvenere, Dionaea (sinonimo di Venere, che significa “figlia di Dione”), sono solo alcuni di questi. La Dionaea muscipula, in particolare, è quella famosa “pianta carnivora” (le piante non “mangiano carne” ma catturano insetti – leggi quindi “insettivora”) che ha delle foglie modificate in trappola a forma di tagliola che scattano per chiudersi appena un insetto si poggia dentro di esse. E ancora si è parlato di “barba di Giove”, “pianta stella”, stella di Natale. Ognuna di esse con caratteristiche botaniche e peculiarità così interessanti da stimolare, alla fine della conferenza, tutta una serie di domande di approfondimento sul tema. L’argomento ha finito così per trasformare il “Planetario” in un “Plantario” per una sera, anzi, per poco più di un’ora perché, a seguire, un operatore del centro astronomico reggino, Rosario Borrello, ha illustrato a tutti i convenuti cosa è e come funziona questa bellissima struttura scientifica, fiore all’occhiello non solo per la nostra città e della provincia reggina, ma anche di tutta la Calabria.
Al termine delle attività, la prof.ssa Misiano ha ringraziato ancora tutti per la partecipazione invitando il pubblico alle prossime interessantissime iniziative del Planetario.
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