È nelle sale italiane l’ultimo film di Wayne Wang, “Il ventaglio segreto”, tratto dal bestseller di Lisa See “Fiore di neve e il ventaglio segreto”. Il regista di Hong Kong, già autore di pellicole come “Smoke”, “Chinese Box” e “Un amore a cinque stelle” racconta due storie parallele, ambientate in Cina, una nell’800 e una al giorno d’oggi.
Due bambine, Snow Flower e Lily, unite dall’aver subito nello stesso giorno la tradizionale fasciatura dei piedi, nel diciannovesimo secolo, si giurano amicizia eterna nel nome del laotong, un legame antico e fortissimo. Ed è la loro un’amicizia che si protrae nel tempo. Infatti le vediamo entrambe sposate, infelici per i loro matrimoni che le condannano spesso alla solitudine, comunicare per mezzo delle pieghe del ventaglio attraverso il linguaggio segreto nu shu, appreso da piccole e sconosciuto agli uomini.
Nella Shanghai di oggi vive invece un’altra coppia di amiche, Nina e Sophia. Anche loro sono molto unite, ma il loro legame è compromesso dalla vita moderna, da una grande metropoli che inquina la purezza e genuinità dei rapporti. Solo la riscoperta, l’attuazione in chiave moderna, di un legame forte e antico, impregnato di valori e di tradizione, come il laotong, potrà salvare questa amicizia.
Il film, probabilmente maggiormente riuscito nella parte ottocentesca, non privo di richiami a una certa esoticità, riflette sulla condizione del sesso femminile in Cina, sotto alcuni aspetti immutata anche a distanza di duecento anni. La donna costretta a subire la fasciatura dei piedi, a essere ignorata dal marito, ridotta a comunicare in una lingua clandestina. I grattacieli, le sopraelevate, gli shopping mall di Shanghai non bastano a garantire libertà e parità tra i sessi. Il richiamo alla tradizione potrà fornire l’antidoto giusto. Ma non solo questo, niente sarebbe possibile senza la voglia di resistere e lo spirito di sopravvivenza, unito alla speranza e al bisogno di amare, che le donne in Cina, come in tutto il Mondo, possiedono grandemente.
Il film di Wang è basato su valori forti, universali e ampiamente condivisibili, e siamo sicuri che possa commuovere, donne e uomini.
Raffaele Putortì