Reggio Calabria. Egregio Dr. Pignatone, personalmente e come Servizio Antiracket e Antiusura di Confcommercio Provincia di Reggio Calabria, di cui sono unico responsabile, voglio fare giungere a Lei e, attraverso Lei a tutti gli Ufficiali e Funzionari delle Forze dell’Ordine coinvolti, tutta la più sentita e sincera vicinanza e solidarietà. la strategia della delegittimazione, falliti altri metodi e sistemi, ha anch’essa, quanto e forse più delle altre, la sua evidente matrice mafiosa. Un sistema a cui la ‘ndrangheta ricorre raramente, salvo forse per colpirsi al proprio interno, regolare conti in sospeso, impedire impennate egemoni. Ma è anche un sistema ed è arma comune che appartiene a quel “pensar mafioso” che, forse inconsapevolmente, ma sicuramente in maniera spontanea e naturale, viene utilizzata da vari livelli sociali, anche quelli che, a quella mafia, con tante parole e poche concretezze, dicono opporsi o se ne dichiarano nemici giurati. Il Marchese del Grillo, interpretato dal compianto Alberto Sordi, stupendo interprete della italianità o meglio, dell’italietta, in una scena dove il popolo gli chiede i motivi del suo agire, risponde: “perché noi siamo noi (riferito alla nobiltà) mentre voi non siete niente”. Dr. Pignatone, questa frase non riassume tutta l’arroganza della ‘ndrangheta? Dr, Pignatone, nella Sua esperienza in questa Provincia, quante volte, sia pure non espressa verbalmente, ha avuto la sensazione che quella frase aleggiasse nell’aria sia nella risposta al cittadino, alle istituzioni, a chi cerca fare il proprio lavoro e il proprio dovere? In un altro famoso film si sentiva dire come, “………il problema di Palermo è il traffico”. Beh, è anche il problema di questa Provincia, dove tutto va bene per decreto e proclama e dove, il nemico più vero della nostra terra, restano arretratezza culturale, etico/morale, arroganza e presunzione che nessuna pergamena di laurea, ruolo o posizione, può mai debellare, superare e sconfiggere sembrando appartenere all’ordine naturale delle cose …dove il problema, appunto, è “il traffico”, a qual si voglia cosa riferito.
Attilio Funaro