Cosenza. Di seguito una nota di Giovanni Donato, segretario della Cgil Cosenza e Massimiliano Ianni, segretario della Cgil Funzione pubblica di Cosenza.
L’emergenza rifiuti in Calabria e nella provincia di Cosenza è ormai un fatto strutturale, non lo si è scoperto certo in questi giorni o dopo la relazione della Commissione parlamentare sul ciclo dei rifiuti del luglio scorso. Quello dello smaltimento è la questione che sta procurando i maggiori danni all’ambiente nella nostra regione. Ma, per quanto sia rilevante il problema, non si riesce a modificare una situazione davvero disastrosa. Abbiamo alle spalle 15 anni di sperpero di denaro pubblico, senza alcun riscontro in termini di efficienza, trasparenza e legalità nella gestione dei servizi. E’ evidente (lo abbiamo detto soltanto noi anche durante il Governo di centro-sinistra) che bisogna superare il Commissariamento. Per queste ed altre motivazioni, in tempi non sospetti abbiamo presentato un piano alternativo con alcuni punti qualificanti: gestione pubblica del ciclo integrato dei rifiuti, raccolta differenziata spinta, qualità dei servizi riciclo e riutilizzo con la finalità di non limitarsi al solo smaltimento. Sostanzialmente, riteniamo che una gestione efficiente presuppone una diversa visione culturale basata sul contenimento della produzione di rifiuti, sulla diffusione del riuso e del recupero energetico. Il coinvolgimento dei cittadini, a partire dalle scuole, diventa fondamentale. Non mancano i fondi, basterebbe attuare la programmazione comunitaria 2007/2013 o recuperare i circa 100milioni di euro delle risorse Por Calabria Fas 2007/2013 destinati all’ambiente. In questi ultimi anni, purtroppo, la politica in Calabria non ha dimostrato capacità nel governo dell’ambiente, non a caso sono aumentati i livelli d’inquinamento del territorio e del mare. Non solo, la bonifica delle discariche e dei siti inquinati non è mai partita. Bisogna regolamentare questo settore, magari trasformando la tassa dei rifiuti in tariffa, tassando i cittadini in proporzione ai rifiuti prodotti, e non in base alla superficie degli immobili. E’ indispensabile quindi arrivare ad una efficace diminuzione della produzione dei rifiuti partendo in primis con la raccolta differenziata porta a porta. Ribadiamo il nostro no alla pratica dell’incenerimento e/o dello sversamento dei rifiuti nelle discariche senza controllo. Siamo convinti che una politica ordinaria e di prospettiva sia possibile. Non si capisce, altrimenti, come si possa creare sviluppo e occupazione con un territorio e un mare inquinato. Anche su questo tema chiamiamo gli operatori del settore e i cittadini a scioperare il 6 settembre a Cosenza, ricordando il secondo comma dell’art.6 del Decreto Legge n°138 che abolisce il sistema di tracciabilità dei rifiuti (Sistri). Con un solo colpo viene cancellata la legalità nella gestione dei rifiuti e consegnato un regalo alle ecomafie. In linea con l’impegno da anni profuso per la gestione integrata dei rifiuti e per la realizzazione di un sistema improntato sulla legalità, a fine settembre presenteremo una nostra piattaforma sulla quale chiederemo il contributo di amministratori, associazioni ambientaliste cittadini tutti.