Reggio Calabria. Bilancio approvato, com’era ampiamente prevedibile. Tuttavia, a tenere banco è soprattutto la questione Sorical, che rimane – anche a votazione conclusa – piena di ombre e di incongruenze vista la totale differenza delle letture che maggioranza e opposizione ne hanno dato quest’oggi. Ma andiamo con ordine.
La seduta ha inizio intorno alle undici, un po’ in ritardo rispetto all’orario ufficiale previsto e con la presenza di diversi cittadini che hanno deciso di assistere dal vivo allo svolgimento del Consiglio dagli spazi riservati al pubblico. Da alcune ore, intanto, fuori da Palazzo San Giorgio i comitati di “Se non ora, quando?” e “Reggio non tace” richiamavano l’attenzione sul rispetto delle regole e del criterio della trasparenza che un governo cittadino dovrebbe promuovere, nonché la possibilità di affrontare questioni come il bilancio – assai delicate per la città – in assemblee pubbliche e aperte al contributo dei cittadini.
Il Partito Democratico chiede subito, attraverso la presentazione di una questione pregiudiziale, a Sindaco, dirigente del settore Finanze e revisori dei conti di fare chiarezza sulle voci di bilancio su cui troppe risposte sono venute meno fino ad oggi. Deciso anche il consigliere Giuseppe Bova: “Andare al voto senza chiarezza attorno alla questione Sorical è uno smacco alla democrazia”. A intervenire, successivamente, è il sindaco Demetrio Arena, il quale richiama alla responsabilità l’opposizione: “Oggi stiamo riproponendo pregiudiziali sugli stessi argomenti ampiamente dibattuti in commissione di bilancio. È un pretesto banale, puerile. Mi aspetto proposte concrete, non caciara”. Il consigliere di opposizione Massimo Canale centra poi l’obiettivo sull’affaire Sorical: “La società idrica disconosce qualsiasi accordo col Comune, e dichiara di avanzare ancora crediti. Non si può votare un bilancio senza un minimo di chiarezza e trasparenza”. Il sindaco Arena, di fronte alla gravità della questione, chiede dunque la sospensione della seduta, in modo da poter approfondire l’argomento spinoso e poterne riferire alla ripresa dei lavori. Ripresa che non avviene com’era stato previsto dopo 15 minuti. Passa più di un’ora e mezza, durante la quale Reggio viene bagnata dalla prima pioggia dopo mesi di caldo interminabile. È lo stesso Arena a riprendere la parola e a spiegare come il Comune debba 15 milioni alla Sorical ma che, allo stesso tempo, la Regione Calabria ne debba 11 alla città di Reggio. Trasferendo questi 11 milioni dalla Regione alla Sorical, il Comune di Reggio dovrebbe pagare alla società idrica solo la differenza, cioè 4 milioni. Ma non si parla solo di attualità. Il sindaco si sfoga e non trattiene più il suo j’accuse che rimbomba nella sala del Consiglio: “Nel 2002, il buco di 39 milioni di euro non è stato registrato nel bilancio dell’allora amministrazione Falcomatà-Naccari”. E ancora, strali contro chi “bada solo ai propri interessi, andando palesemente contro gli interessi della città”. Alza la voce Arena, e ottiene gli applausi della sua parte politica. L’opposizione, sempre con Canale, non gli perdona la citazione di persone che, per ovvi motivi, non possono più godere del diritto di replica, rincarando la dose: “Il bilancio di previsione non può essere calcolato ipotizzando transazioni che un contraente (la Sorical) non riconosce. Non potete chiedere la nostra collaborazione se chi critica legittimamente viene accusato di volere il male della città. Non sono per niente soddisfatto delle risposte di Arena, che riconosciamo non avere colpe ma che non deve coprire errori fatti da altri”.
Poi si passa al bilancio vero e proprio, e l’aula si svuota. L’assessore al bilancio Berna espone la sua relazione a pochissimi consiglieri seduti, ma ancora peggio tocca al presidente della commissione bilancio, Demetrio Marino, che parla mentre nessuno lo ascolta. Non è presente nemmeno il Sindaco e i suoi colleghi chiacchierano, usano il telefonino, sembra l’ora di ricreazione in una scuola. L’atmosfera si scalda nuovamente quando a prendere la parola è il consigliere Giuseppe Marino, del PD, che disegna un quadro drammatico della città, cominciando dalla spazzatura per strada e finendo alle case in cui manca l’acqua. Più volte interrotto dalla maggioranza e applaudito anche dal pubblico, Marino va giù pesante: “Questo bilancio inconsistente è il bilancio di dieci anni di sprechi, dieci anni di modello Reggio”.
Quattordici gli emendamenti (tra i quali menzioniamo la proposta di stanziamento di fondi per la messa in sicurezza di Pettogallico e per il trattamento di soggetti con disagi psichici) presentati dai consiglieri Canale, Liotta e Delfino. A tre mesi dalla fine dell’anno, la previsione di bilancio viene approvata. Ma i conti non tornano, e per avere chiarezza sui debiti che interessano il Comune l’impressione è che ne debbano passare molti più di tre.
Giovanni Cordova
photo ASA