Monasterace (Reggio Calabria). Il 17 Febbraio le lavoratrici dell’Azienda Calabria Plant, autonomamente, si sono astenute dal lavoro, rivendicando l’erogazione dei salari che non vengono corrisposti con regolarità da parte dell’azienda dal 2010 a tutt’oggi. Malgrado tutto, con grande senso di responsabilità hanno continuato a lavorare nonostante non venissero pagate, facendo mancare alle loro famiglie, per tutto questo tempo, una parte di reddito importante per il loro sostentamento, sopportando anche condizioni precarie di sicurezza sul lavoro. Questa situazione ha indotto le lavoratrici a rivolgersi alle organizzazioni sindacali e in particolar modo alla CGIL, che da subito ha chiesto un incontro ai dirigenti aziendali per individuare eventuali soluzioni alle rivendicazioni delle lavoratrici. In uno dei tanti incontri era stato proposto all’azienda un accordo sindacale che prevedeva l’erogazione dei salari 2012 e arretrati 2010 e 2011 entro 8 mesi a partire da Aprile di quest’anno. Tale proposta aveva trovato in un primo momento la disponibilità dell’azienda, successivamente e in modo inspeigabile la stessa ha fatto marcia indietro, creando tra i lavoratori tensioni e disagio che ha spinto molti di loro a continuare ad astenersi dal lavoro. Preso atto dell’indisponibilità dell’azienda, le organizzazioni sindacali hanno chiesto ed ottenuto di spostare il tavolo della trattativa presso la Direzione Provinciale del Lavoro e in seguito in Prefettura dove, in entrambi i casi, la stessa azienda non si è presentata. Successivamente, su sollecitazione della Prefettura, l’Azienda ha convocato leorganizzazioni sindacali di categoria Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil per il 10 Aprile. In quest’incontro ,dopo ampia discussione, si era pervenuti ad un’ipotesi di verbale da sottoporre all’approvazione delle lavoratrici che nello specifico prevedeva: il pagamento del salari da Gennaio a Marzo 2012 e una parte minima degli arretrati 2010 entro la fine del mese di giugno e con l’impegno di riconvocare le parti per metà Giugno per un eventuale piano sulla rimanenza salariale e arretrati. All’assemblea, convocata il 13 Aprile presso la Biblioteca Comunale di Monasterace, dove era presente solo la CGIL, è stato illustrato e sottoposto al voto l’ipotesi di verbale. La stragrande maggioranza delle lavoratrici, con voto unanime, ha bocciato l’ipotesi di accordo; con particolare riferimento nella parte riguardante l’erogazione dei salari arretrati degli anni 2010 e 2011, sottolineando le scarse garanzie sui tempi di erogazione degli stessi. Il sospetto delle lavoratrici è che a Giugno, finito il raccolto dei pomodori e del radicato, l’azienda non mantenga più gli impegni, come avvenuto in passato, o peggio ancora la Calabria Plant decida di cessare l’attività. Nella stessa assemblea, le lavoratrici hanno conferito mandato alla CGIL di chiedere all’azienda l’immediata riapertura della trattativa per trovare un eventuale accordo migliorativo sulla parte relativa agli arretrati, indicando, come termine ultimo per l’incontro le ore 12.00 di lunedì 16 Aprile, in quanto la vertenza ormai si trascina da due mesi senza alcuna soluzione per le rigide posizioni assunte dalla dirigenza aziendale. Considerato che al termine dell’assemblea, la CGIL con grande senso di responsabilità ha immediatamente e formalmente chiesto all’Azienda di riaprire il tavolo di concertazione per trovare un punto di mediazione, ma al momento nessuna convocazione è pervenuta al sindacato. Pertanto, unitamente ai lavoratori è proclamato, come già preannunciato lo sciopero generale aziendale delle lavoratrici della Calabria Plant per martedì 17 Aprile, con inizio alle ore 6.30 davanti ai cancelli dell’azienda.
Mimma Pacifici – Cgil
Domenico Mandarano – Flai Cgil