Vibo Valentia. A.a.a. cercasi “classe politica non dormiente” in Vibo Valentia! Potrebbe essere questo un serio e concreto annuncio in risposta alle ultime novità intervenute sul fronte della sanità locale. Il “silenzio” della politica sul recente provvedimento del Ministero dell’Interno che rinnova per altri sei mesi l’incarico alla commissione straordinaria in seno all’Azienda sanitaria provinciale lascia quanto meno esterrefatti. Evidentemente la scelta del Viminale sta bene al Presidente della Commissione Sanità della Regione Calabria, Nazzareno Salerno, al senatore Franco Bevilacqua, all’assessore regionale Franco Stillitani, ai consiglieri regionali Alfonsino Grillo, Ottavio Bruni e Bruno Censore, al Presidente della Provincia Francesco De Nisi, al Sindaco Nicola D’Agostino, alla Conferenza dei sindaci e chi più ne ha più ne metta, il cui silenzio serve a confermare che l’operato della Commissione straordinaria fino ad oggi è stato positivo. Non si giudica diversamente la “conseguenza” adottata dal Ministero dell’Interno. D’altra parte ci piacerebbe sapere quali iniziative, a noi, peraltro, sconosciute, sono state assunte dalla stessa classe politica per propiziare il ripristino della gestione ordinaria a Palazzo ex Inam. Non v’è dubbio che la proroga lascia un po’ l’amaro in bocca a tutti quegli attenti cittadini che ritengono ingiusto e poco dignitoso che i loro soldi vengano spesi per retribuire gli esperti nominati dal Ministero dell’Interno quando, alla luce di quanto accade, la loro presenza alla guida della sanità vibonese non ha portato a quei risultati che erano attesi alla vigilia della nomina. Un anno e mezzo fa l’arrivo della terna commissariale, infatti, aveva lasciato presagire che sarebbero state scoperte le infiltrazioni mafiose all’interno dell’Asp ( ma dove sono ? ) e che l’attività dei servizi avrebbe guadagnato in trasparenza, impegno e alto senso di chiarezza e promozione organizzativa. In realtà dalle sempre più fitte maglie della rete di Palazzo ex Inam non è mai trapelata alcuna dichiarazione sui reali motivi perché è entrata in azione la stessa Commissione straordinaria o su progetti innovativi volti a migliorare la qualità delle prestazioni sanitarie erogate. Chi, dunque, sperava che un ideale intervento della politica si rendesse necessario per far cessare la gestione straordinaria è rimasto fortemente deluso. Ancora per sei mesi, e sempre a spese dei contribuenti, la Commissione stazionerà a Palazzo ex Inam per poi concludere una esperienza che è giovata poco ai cittadini vibonesi. Soprattutto sul piano della comunicazione. L’assenza di un diretto e utile contatto con i cittadini che hanno il sacrosanto diritto di essere informati su quanto accade sul piano dell’ attività delle prestazioni e delle iniziative non può considerarsi irrilevante sopratutto quando a porre questo rilievo sono stati gli organi di stampa. Si dirà che la Commissione straordinaria ha dovuto fare i conti con l’attuazione del Piano di rientro decretato dalla Regione Calabria, ma in realtà non sarebbe stato più giusto riaffidare alla competenza locale la guida di un settore così delicato e importante come la sanità? “Il silenzio” della politica su questo aspetto della vita pubblica vibonese non può ritenersi giustificabile a prescindere dai motivi che ognuno riterrà di tirare fuori. Quel che conta è che la città ed il territorio della provincia di Vibo Valentia su cui insiste la competenza dell’Asp dovranno ancora fare i conti con la gestione straordinaria. Anche questo ci aiuta a capire quanto sia necessario che la politica si appropri dei problemi dei cittadini e finisca di lasciare spazio, quotidianamente e sterilmente, ad un confronto che poggia sulle chiacchiere, sulla più assurda cultura della polemica politica, privilegiando i ruoli e l’inutile dibattito sulle funzioni propedeutiche alla gestione del potere.
Filippo Curtosi – Segretaio provinciale aggiunto Cisal