Reggio Calabria. Il coordinatore del Pdl Grande Città Daniele Romeo ed il vicecoordinatore vicario Antonio Pizzimenti hanno rilasciato la seguente dichiarazione: “Quanto abbiamo appreso dalla stampa è inquietante. Proprio come la solita e ripetitiva risposta della serie “querelo chiunque” su quello che può essere definito un vero e proprio ‘concorso-truffa’ per la Dermatologia, creato ad personam, sulle spalle dei cittadini, in barba al buon senso e, soprattutto, alla legge2. “Dopo 3 anni – affermano Romeo e Pizzimenti – comincia a venire a galla una situazione su cui si era chiacchierato tanto, ma che finora nessuno aveva mai approfondito. In pratica è stato prima bandito un posto per Dirigente medico di primo livello e, solo successivamente, quello per Primario, con la particolarità che il candidato a quest’ultimo era anche Commissario del primo che, guarda caso, è stato vinto da Valeria Falcomatà, sorella dell’attuale capogruppo del Pd in Consiglio comunale Giuseppe Falcomatà e moglie dell’ex assessore regionale Demetrio Naccari Carlizzi, fatto avvenuto proprio quando lo stesso faceva parte della Giunta Loiero: in pratica i due più grandi moralizzatori di questa città. Stando a quanto raccontato dalla stampa locale – proseguono il coordinatore Romeo ed il vicecoordinatore vicario Pizzimenti – ci sarebbero anche delle precise intercettazioni a supporto di un esposto presentato alla Procura, da cui emergerebbe chiaramente come il ‘concorso’ fosse ‘cucito addosso’ alla dottoressa Falcomatà, e si evince che una ‘regia occulta’ aveva trovato il modo giusto per accontentare i vari soggetti interessati, al fine di dare alla dottoressa Falcomatà il posto all’interno dell’Unità Operativa di Dermatologia. Addirittura, guarda caso, pochi giorni prima del concorso arrivò anche l’autorizzazione per l’assunzione di un secondo Dirigente medico di Dermatologia, nonostante le tante urgenze molto importanti che aveva la sanità reggina in altri settori ma che, evidentemente, non rientravano tra le priorità di chi gestiva il comparto. Fermo restando che non viene messa in discussione la professionalità della dottoressa Falcomatà né i suoi titoli, adesso però attendiamo che sulla vicenda venga fatta chiarezza a tutti i livelli – continuano Romeo e Pizzimenti – anche perché si tratta di uno spaccato che fa capire come è stata gestita per anni la sanità calabrese. È chiaro il nervosismo dell’ex assessore regionale Naccari Carlizzi che, come è sua abitudine, ha annunciato querele verso tutto il genere umano, quasi a voler intimidire chi, giustamente, porta alla luce fatti inquietanti, ma gli chiediamo piuttosto di chiarire e circostanziare la vicenda e la sua posizione. Naccari non ha mai perso un istante per gettare fango sul Comune di Reggio, però da tre anni, ogni qualvolta si parla dell’episodio che riguarda l’assunzione di sua moglie tramite ‘concorso’ si chiude in un silenzio tombale. Come l’avvocato Giuseppe Falcomatà, che ‘dimentica’ anche di spiegare ai reggini la natura del suo rapporto con l’Agenzia per i Beni Confiscati, ma demonizza puntualmente i professionisti che hanno svolto o svolgono piccoli incarichi selezionati, secondo le procedure previste dalla legge, dalle società controllate dal Comune di Reggio. Invece di annunciare querele a tutto il globo, perché non ci raccontano come sono andate le cose relativamente al concorso per la Dermatologia? O forse il rossore è talmente diffuso da indurli al silenzio? O ancora, hanno il timore di perdere l’immagine che stavano cercando di crearsi, simile a quella dei personaggi del “moralizzatore” e del “menestrello” del programma “Le Iene”? La città ha il diritto di sapere la verità – concludono il coordinatore del Pdl Grande Città Daniele Romeo ed il vicecoordinatore vicario Antonio Pizzimenti – dato che la ‘primavera’ è già finita e Reggio ha cambiato stagione da tempo”.
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