Reggio Calabria. La ‘ndrangheta non ha mai risparmiato nessuno. Nemmeno i numerosi bambini che, nel corso della storia, sono stati vittime di un destino che non hanno scelto, che sono andati incontro alla morte o che – nel caso dei sequestri di persona – hanno vissuto giorni di dolore e sofferenza con la paura di non tornare più a casa, imparando troppo presto cosa siano vendetta, rancore e odio.
Di questo e tanto altro hanno raccontato il luogotenente Cosimo Sframeli e il maresciallo Francesca Parisi nel libro “A ‘Ndrangheta” edito da Falzea, presentato ieri pomeriggio nella sala “Giuditta Levato” di Palazzo Campanella. Un libro, quello scritto dai due sottufficiali dell’Arma dei Carabinieri, che percorre l’evoluzione della criminalità organizzata tra gli anni 60 e i 90.
Attraverso “A ‘Ndrangheta”, così come verrà spiegato nel corso dell’incontro, gli autori hanno voluto rendere onore a tutti i servitori dello Stato e a tutti coloro che sono caduti per combattere la criminalità organizzata. Uomini, come emerge nel racconto dei due autori, che credevano nella possibilità di liberare la loro terra dalla stretta delle mafie.
“Di questi tempi la “liberazione” dalle mafie sembra un obiettivo quanto mai ambizioso da perseguire, tuttavia possibile – spiegano gli autori – ma solo a condizione che sia l’intera società civile a trovare la forza di ribellarsi, con la pretesa di tornare a vivere nella serenità e non più nella paura”. Proprio nella paura della gente onesta, peraltro, la ‘ndrangheta trova la sua maggiore fonte di potere, così come nella sua stessa capacità di ramificazione nei diversi ambiti della vita politica, economica e amministrativa della società.
I procuratori Macrì e Carbone, intervenuti nel corso della presentazione, sono autori di uno dei messaggi più importanti filtrati ieri sera: è necessario non vivere nella rassegnazione dettata dalla privazione della dignità della propria terra, bensì nella speranza di una possibile e nuova libertà.
“A ‘Ndrangheta” è un libro che quindi racconta la storia della criminalità alle nostra latitudini, che ricorda gli uomini dello Stato che ad esso hanno ceduto la loro vita, ma soprattutto ricorda i bambini che, proprio a causa della battaglia dei loro padri, sono e sempre resteranno vittime del mondo crudele degli adulti. Un libro, pertanto, che consegna ai lettori una nuova pedagogia, nella speranza che un domani nessuno avrà più paura.
Teresa Zumbo