Reggio Calabria. I finanzieri del Gruppo di Locri e dello Scico di Roma, coadiuvati dal personale del Comando Provinciale Reggio Calabria, stanno dando esecuzione, rende noto un comunicato stampa delle Fiamme Gialle che qui pubblichiamo integralmente, a quattro provvedimenti di fermo di indiziato di delitto, emessi dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, nei confronti di altrettanti presunti appartenenti ad una pericolosa organizzazione criminale, operante nella Locride, dedita a molteplici reati quali l’usura, l’estorsione e l’abusiva attività finanziaria.
Dalle prime luci dell’alba, nei Comuni di Siderno, Bianco, Mammola e Grotteria, un centinaio di finanzieri, oltre ai provvedimenti di fermo, stanno eseguendo numerose perquisizioni locali e sequestri di beni nei confronti di diversi indagati.
Uno dei soggetti fermati era già in possesso di un biglietto aereo per espatriare, forse stabilmente.
L’operazione “Bacinella”, dal nome utilizzato per definire la “cassa comune”, trae origine a seguito di verifica fiscale posta in essere dalla Finanza di Locri nei confronti di una società operante nel settore della componentistica per personal computer. Nel corso del controllo fiscale sono infatti emersi alcuni elementi anomali, quali un’eccessiva operatività finanziaria che non poteva trovare giustificazione nel modesto volume d’affari che la società sottoposta a controllo fiscale dichiarava. Da qui la necessità di approfondire l’origine di quelle operazioni e di quei flussi di cassa con delle indagini di polizia giudiziaria delegate della DDA della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria.
Le successive intercettazioni hanno permesso di confermare le ipotesi delittuose facendo emergere le condotte penalmente rilevanti in capo ai fermati che, in associazione tra loro, hanno promosso un’associazione a delinquere finalizzata alla commissione di numerosi reati tra i quali la concessione di prestiti di natura usuraria, estorsioni e abusiva attività finanziaria.
Un distributore di carburanti di Siderno (RC) era la presunta base operativa del sodalizio criminale, che secondo l’accusa sarebbe stato composto dal titolare della stessa attività commerciale, Domenico Infusini di 41 anni, Santo Rumbo di 25 anni, Isidoro Marando di 56 anni e Davide Gattuso di 39 anni, i destinatari dei provvedimenti restrittivi della libertà personale.
Il tutto poteva avvenire con l’”autorizzazione” della locale cosca Commisso, egemone nel territorio sidernese che, nel caso in specie, si identifica nella ‘ndrina Rumbo-Galea-Figliomeni.
Con l’operazione odierna, è stato inferto un grave colpo alle organizzazioni criminali calabresi dedite al reato di usura che sempre più spesso, in una situazione di diffusa di contrazione dei consumi e dei margini di guadagno, si sostituiscono agli istituti di credito convenzionali in danno della crescita e dello sviluppo del territorio circostante.
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