Staiti (Reggio Calabria). Anche Staiti, il comune più piccolo della Calabria (circa 260 abitanti) per densità demografica, ha organizzato per domenica 9 novembre la commemorazione dei caduti della Grande Guerra e la Festa delle Forze Armate e dell’Unità d’Italia. E’ un evento molto sentito nella comunità perché con questo gesto si perpetua nel tempo la memoria di quei quarantasei soldati, figli di Staiti, immolatisi sull’Altare della Patria che, con il loro sangue, hanno contribuito all’Unità d’Italia e ai valori dell’indipendenza. Il ritrovo è previsto alle ore 10 in Piazza Santa Maria delle Vittorie, di fronte all’omonima Chiesa Matrice costruita nel 1612 in ricordo della vittoria dei Cristiani sui Musulmani nella battaglia di Lepanto del 1571 nella quale custodisce una Madonna col Bambino in marmo, opera del Gagini. Il corteo si snoderà fino al Monumento dei Caduti in Piazza Municipio, accompagnato dalle note musicali del Complesso Bandistico “F.Cilea” della cittadina situata sul dorsale pre-aspromontano. La deposizione di una corna d’alloro, la Santa Messa a suffragio dei caduti ed il discorso ufficiale di commemorazione del Sindaco Antonio Domenico Principato concluderanno una manifestazione le cui motivazioni saranno sicuramente altamente pregne di tanti valori significativi. Infine, come da consuetudine pagana, saranno distribuite le “cugliurelle” dei morti(ciambelle di farine di grano duro impastate con l’olio d’oliva) a tutti i partecipanti la manifestazione come segno di riconoscenza per le persone scomparse. Staiti è un vecchio borgo medievale dall’inconfondibile struttura architettonica a nido d’aquila. Una striscia del suo territorio ricade nel Parco Nazionale d’Aspromonte. Di conseguenza, data la sua particolare posizione orografica, può essere considerato uno degli ingressi principali per accedervi al Parco stesso. Il vecchio centro è situato a 550 metri di altezza dal livello del mare e dista 13 chilometri dalla vicina Brancaleone ed è facilmente raggiungibile percorrendo la strada provinciale che si snoda dal bivio della statale jonica 106. La sua storia è costellata da eventi molto significativi e per avere dato alla luce personaggi che si sono distinti nei vari settori della vita pubblica. La struttura urbana è semplice ma particolarmente bella con le sue case attaccate l’una all’altra come tante compagne di sventura che si tengono per mano per farsi vicendevolmente coraggio; vicoli stretti incorniciati da archetti che mostrano i segni del tempo. La gente, cordiale e simpatica, rifiuta l’emarginazione economica, sociale, politica e culturale cercando di uscire dall’isolamento ambientale, valorizzando i prodotti locali, dando impulso all’artigianato, alle attività agro-pastorali ed attuando un’adeguata politica di accoglienza dei flussi turistici. Staiti può contare di una Biblioteca Comunale, di una Pro-Loco, del Comune, della Banda Musicale, della Caserma dei Carabinieri, di una farmacia, l’ambulatorio medico, un’associazione culturale(Fenice) del Museo dei Santi Italo-Greci per dare lustro alla piccola comunità richiamando l’attenzione sui temi della fede e della pietà popolare, temi particolarmente cari alla popolazione, e alcuni negozi e locali pubblici. Insomma è un paese a dimensione umana dove il tempo scorre lentamente e senza sussulti. Inoltre, a pochi chilometri dal centro abitato è possibile visitare l’Abbazia di Santa Maria di Tridetti, una perla architettonica di stile bizantino-normanno(undicesimo secolo), un tempo luogo di preghiera e di meditazione dei monaci brasiliani.
Agostino Belcastro