Ferruzzano (Reggio Calabria). Il Comune ha aderito al progetto elaborato dalla casa Editrice Aurelio Coppola Group di Genova per l’allestimento di una guida del piccolo centro jonico ai fini della divulgazione delle peculiarità storico-artistiche-culturali e paesaggistiche. L’iniziativa non comporta alcun onere per le casse del Comune. E’ una buona iniziativa in quanto oltre alla pubblicazione in forma cartacea è prevista anche la possibilità di mettere on line tutte le notizie che riguardano il territorio comunale. E’ un’opportunità, sicuramente, molta gradita non solo ai numerosi turisti che intendono visitare il vecchio borgo ma soprattutto per i numerosi cittadini di Ferruzzano sparsi in ogni angolo del mondo che, attraverso la guida, potranno avere in tempo reale la situazione del loro paese dell’anima. Secondo la teoria del prof. Robert Winter, storico dell’arte, archeologo cattedratico e preside della Facoltà LR University, North Carolina in America, che da tempo sta conducendo studi molto interessanti sul territorio di Ferruzzano, e, segnatamente, sul periodo neolitico, il vecchio borgo potrebbe essere stato costruito sulle fondamenta di un Villaggio risalente a quel periodo della preistoria. Quindi, costruzioni risalenti a duemila anni prima di Cristo. Ma al di là della tesi sostenuta dall’illustre archeologo le fonti storiche attestano che la sua fondazione risale al XVI secolo costruito sulla sommità di una collina per motivi difensivi al fine di sfuggire alle incursioni dei saraceni che infestavano la zona. Sorge a 470 metri sul livello del mare, a 9 KM di distanza dal Mar Jonio. Attualmente vi abitano solo circa tre/quattro famiglie e le vecchie case sono tutte ormai diroccate. Nonostante tutto conserva ancora oggi il suo fascino e il suo splendore ed è meta continua di visitatori che non perdono l’occasione per ammirare le bellezze architettoniche e paesaggistiche. Le viuzze, le vinelle e le rughe conservano la loro originaria costruzione con le vecchie case attaccate tra di loro come tante compagne di sventura che si tengono per mano per farsi vicendevolmente coraggio. Ferruzzano è un paese di suggestiva bellezza toponomastico-antropologica e naturalistica-ambientale. Le sue peculiarità lo rendono unico nel territorio della Locride. Sorge, infatti, su una roccia, che rappresenta una recinzione naturale fortificata e ha una visuale panoramica aperta a trecentosessanta gradi. Lo sguardo si estende fino a Punta Stilo e si perde tra le vette e i declivi del Monte Scapparrone. A ridosso del Borgo Antico, il Bosco di Rudina, riconosciuto dalla Comunità Europea sito di interesse comunitario(Sic) per la presenza di una varietà di piante, altrove già estinte, e per la scoperta di alcuni beni culturali invisibili, tra cui dei palmenti riscoperti recentemente dal prof. Orlando Sculli, costituisce la meta privilegiata per alcuni studiosi e studenti non soltanto dell’Università della Calabria ma provenienti da altri Atenei italiani. Durante il periodo natalizio, grazie alle sue “lamie”(delle particolari volte) si svolge il “Presepe vivente” e, quindi, vivono gli antichi mestieri per la gioia dei residenti e visitatori. Negli anni ’50 in seguito a dissesti idrogeologici provocati da ripetete alluvioni, sorge un nuovo nucleo abitato lungo la costa, denominato Ferruzzano Marina, che con i suoi 4 Km. di spiaggia è un frequentato centro balneare. Ogni anno, nel suggestivo Borgo Antico durante il periodo estivo vengono organizzate serate a tema, con canti popolari e tarantelle, accompagnati da cene a base di prodotti tipici locali. Del vecchio borgo è rimasto solo un pallido ricordo del passato. I suoi abitanti si sono trasferiti alla Martina di Ferruzzano a causa dei ripetuti sismi e alluvioni.
Agostino Belcastro