Reggio Calabria. I finanzieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria, unitamente a personale della Sezione di Polizia Giudiziaria – aliquota Corpo Forestale dello Stato della locale Procura, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip hanno tratto in arresto tre persone, F.C. di 39 anni, A.O. di 44 anni e F.F. di 65 anni, presunti responsabili di un sodalizio dedito alla sistematica consumazione di reati di truffa nei confronti di numerose vittime.
Le complesse ed articolate indagini condotte in sinergia sotto l’egida comune dell’ufficio di Procura, hanno consentito di accertare almeno una quarantina di casi in cui le malcapitate vittime, con vari stratagemmi ed artifizi, venivano indotte a credere che erano in corso di svolgimento aste fallimentari presso alcuni Tribunali, assolutamente inesistenti, nell’ambito delle quali venivano fittiziamente vendute autovetture indicate come sequestrate, nuove e/o da immatricolare, a prezzi vantaggiosissimi.
Al fine di consolidare la convinzione della bontà dell’operazione, in presenza delle ignare vittime, fingevano telefonate, apparentemente intercorse con fantomatici curatori fallimentari di tali vendite, ma effettivamente intercorse con uno di loro. In tal modo i truffati erano maggiormente invogliati, per non perdere “l’affare”, a consegnar loro subito ed in contanti somme spesso di poco al di sotto di 10 mila euro per l’acquisto di auto di valore di gran lunga superiore, altresì alimentando una sorta di passaparola che ha ampliato il fenomeno. La truffa, in tal modo ben articolata, nel giro di pochissimi mesi, ha consentito ai suoi autori di trarre l’ingiusto profitto di oltre 130.000 euro.
Oltre alle autovetture “fantasma”, i tre avrebbero imbastito un’ulteriore truffa nei confronti di 4 soggetti ai quali erano stati promessi beni in disuso provenienti dall’Azienda Foreste Regionali Calabria (A.FO.R.): casette in legno, mezzi fuoristrada ed agricoli, piccole piscine e addirittura animali e piante, per un ammontare pari a circa 55.000,00 euro. Uno di essi veniva oltremodo convinto della bontà dell’operazione dopo essere stato accompagnato dai truffatori, presentatisi sotto le mentite spoglie di dipendenti dell’AFOR, presso un sito dell’ENTE in località “Basilicò” di Gambarie d’Aspromonte, in passato sede di uno zoo di animali esotici. Ivi giunti, dopo aver constatato la presenza delle sole “voliere” ma degli animali nessuna traccia, lo hanno tranquillizzato informandolo che gli stessi erano stati trasportati presso un altro sito in attesa della destinazione finale.
Valorizzare i beni confiscati, accelerando i processi di assegnazione e utilizzo
Milano - Valorizzare i beni confiscati presenti in Lombardia, mettere a sistema ogni informazione utile ad accelerare i processi di...
Read more