Reggio Calabria. Sono inaccettabili – recita una nota stampa diffusa dalla Curia di Reggio Calabria – le dichiarazioni di Franco Perrelli, ex consigliere provinciale, riportate diffusamente da molti organi di stampa ed in videointervista su alcune testate online. La congettura secondo cui la motivazione della sospensione della Messa in suffragio di Benito Mussolini “sta nei 700-800 mila euro che il Sindaco di Reggio Calabria versa ogni anno alla Caritas diocesana” è di una gravità inaudita. L’Arcidiocesi di Reggio Calabria–Bova ha già contattato i legali perché si proceda legalmente nei confronti del Perrelli.
Quanto poi alla polemica in corso sulla sospensione della Celebrazione Eucaristica in suffragio del defunto Benito Mussolini si esprimono due considerazioni:
La prima. La Messa prevista per martedì 28 aprile non è stata sospesa perché in suffragio del defunto Benito Mussolini, ma “per la strumentalizzazione della stessa a fini politici”, così come scritto nel comunicato diffuso dalla Curia Arcivescovile. Era ormai impensabile poter celebrare quella Eucaristia nel modo dovuto, visto che l’iniziativa era stata gravata – a differenza degli anni scorsi – di sensi e significati estranei alla religione.
La seconda. Nel comunicato la “strumentalizzazione” non viene attribuita ad una sola parte politica, così come diffusamente fatto credere e interpretato. Tanto la destra quanto la sinistra hanno conferito a quella Celebrazione Eucaristica un significato politico inaccettabile per chi crede. Dopo aver ignorato il parere del Vescovo e della Chiesa di Reggio su temi di attualità in ordine morale (testamento biologico e unioni civili), l’Amministrazione Comunale chiama in causa la Curia per la Messa in suffragio di Benito Mussolini. Se questi sono i presupposti della dialettica locale, anche istituzionale, chissà come saranno affrontati – e se saranno mai risolti – i gravi problemi socio-economici che gravano sulla città di Reggio.