Reggio Calabria. La Corte di Cassazione, seconda sezione penale, ha stabilito l’annullamento con rinvio dell’ordinanza di custodia cautelare emessa a carico di Antonio Nesci, difeso dall’avv. Emanuele Genovese (nella foto) del foro di Reggio Calabria, e di Raffaele Albanese, difeso dall’avv. Giovanni Vecchio del foro di Vibo Valentia.
Nei motivi del ricorso la difesa dei due indagati aveva dedotto che non si poteva ritenere sussistente il reato di associazione mafiosa, associazione esistente all’estero e facente capo alla casa madre in Italia, se quei soggetti non avessero commesso reati o fatti di rilievo che dovevano tornare utili all’associazione esistente in Italia, volti a garantire un rafforzamento alla casa madre dell’associazione.
L’operazione, condotta dai Carabinieri nell’agosto dello scorso anno, aveva portato al fermo di 18 indagati, accusati a vario titolo di aver dato vita a cosche di ‘ndrangheta in Svizzera, ma collegate alle cosche reggine. Nesci e Albanese erano stati fermati mentre erano presenti sul territorio nazionale, per gli altri 16 indagati in territorio elvetico erano state attivate le procedure estradizionali.
Fabio Papalia