Reggio Calabria. Il gup Antonio Scortecci oggi ha rigettato per la terza volta la richiesta di costituzione di parte civile della Regione Calabria avanzata in aula bunker dall’avvocato Giuseppe Morabito nell’ambito del procedimento scaturito dall’operazione Rifiuti Spa 2. L’operazione, condotta dai Carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Reggio Calabria, nel luglio dello scorso anno ha portato all’arresto di 24 persone, a vario titolo indagate per associazione mafiosa, turbata libertà degli incanti, intestazione fittizia di beni e sottrazione di cose sottoposte a sequestro, con l’aggravante delle finalità mafiose.
Al centro delle indagini del Ros vi sono le infiltrazioni della ‘ndrangheta, e in particolare del “locale” di Trunca attivo nell’omonima frazione del capoluogo reggino, nel settore degli appalti ecologici, nel cui ambito sarebbero stati accertati gli accordi tra le cosche reggine per la spartizione degli enormi profitti derivanti dalla gestione fraudolenta delle discariche regionali.
Tra gli imputati vi sono l’imprenditore Matteo Alampi, di 46 anni, e la moglie Maria Giovanna Siclari, di 43 anni, entrambi difesi dall’avvocato Lorenzo Gatto, i quali sono stati arrestati in Francia dal Servizio regionale della polizia giudiziaria di Nizza e dal Ros, grazie al servizio di cooperazione Interpol, mentre si trovavano in una località della Costa Azzurra. Secondo l’accusa, sostenuta dai pm Giuseppe Lombardo e Rosario Ferracane, Matteo Alampi sarebbe la mente imprenditoriale dell’organizzazione criminale. Il 22 settembre si terrà l’udienza per la nomina del perito per le intercettazioni.
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