Reggio Calabria. “ … non cercare di afferrare le stelle, ma svolgi le semplici cose della vita come vengono, sicuro che le funzioni quotidiane e il pane quotidiano sono le cose più dolci della vita” era solito affermare Robert Louis Stevenson; la semplicità è la risposta alla fretta ed alla superficialità dei nostri giorni durante i quali, affogati da mille pensieri, siamo soliti perdere la bellezza del quotidiano e soprassedere sulla magia delle piccole cose. Ed è stata la semplicità delle piccole cose, che nella loro “purezza” rivelano grandi verità, la protagonista della tre giorni di performance teatrale di Tiziana Calabrò ed Eleonora Uccellini, le simpaticissime ed affiatate protagoniste di “ho attraversato ridendo la terra capovolta”. Ospiti del Teatro della Girandola, sede istituzionale dell’Associazione Pagliacci Clandestini, le due artiste, la Calabrò – in veste di blogger – e la Uccellini – in veste di reader – in una combinazione, da cui traspirava un’aria a metà tra Alice nel paese delle meraviglie ed il Mago di Oz, si sono cimentate ad intrattenere un pubblico incuriosito prima ed entusiasta poi. Alla loro prima esperienza come coppia artistica – decisamente riuscita – il duo ha affrontato diverse tematiche tra cui la famiglia, la maternità, l’amore, temi ordinari … della quotidianità, ma l’eccezionalità dello spettacolo sta nel modo in cui, partendo da una semplice ordinaria osservazione, la Calabrò sia riuscita a costruire un’intera storia, con mille sfumature ed a tratti bizzarra, che probabilmente sarebbe rimasto bagaglio esclusivo dei lettori del blog “La medaglia del rovescio” se questi post non avessero preso vita grazie alla ricca espressività della Uccellini. Molto intensi alcuni passaggi come quello della maternità, e dei conseguenti “segni” sul corpo, trattato in modo molto delicato e suggestivo. A questo punto non resta che attendere trepidanti – e capovolti – il passo successivo e vedere dove ci porterà questa strana coppia.
Monica Bolignano