Reggio Calabria. Natale Secondo, reggino di 66 anni, è stato condannato in primo grado dal gup Barbara Bennato a 20 anni di reclusione per l’omicidio del cognato, Carmelo Pietro Vadalà, di 75 anni. Il pm Sara Amerio aveva invocato la condanna a 30 anni di reclusione. L’omicidio è avvenuto in contrada Cafari, nel quartiere collinare di Gallina alla periferia sud della città, il due dicembre del 2014, poco dopo mezzogiorno. La vittima è stata uccisa con due colpi di fucile calibro 20, che lo hanno raggiunto alle gambe e al torace.
Ad arrestare l’uomo, con l’accusa di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi (entrambe le aggravanti escluse dal gup) erano stati i Carabinieri della Stazione di Gallina diretta dal maresciallo Sebastiano Germanà. Il delitto era stato filmato dalle telecamere di videosorveglianza del palazzo. Anche la figlia della vittima, attratta dal vociare, ha confermato ai Carabinieri di avere assistito al delitto dal balcone. Un parcheggio, il movente che avrebbe armato la mano di Secondo. Gli avvocati dell’imputato, Emanuele Genovese e Francesco Floccari, dopo il deposito delle motivazioni ricorreranno in Appello per far riconoscere l’attenuante della provocazione.
Fabio Papalia