Gioia Tauro (Reggio Calabria). Nel primo pomeriggio del 7 aprile 2016 i Carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro, diretta dal capitano Francesco Cinnirella, supportati, in fase esecutiva, dai militari dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria”, su ordine della Procura della Repubblica presso il tribunale di Reggio Calabria – Direzione Distrettuale Antimafia – hanno tratto in arresto, in esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Reggio Calabria, Giuseppe Pataffio, di 26 anni, poiché indagato per i reati di danneggiamento aggravato e porto e detenzione di arma da guerra, aggravati dalla metodologia mafiosa.
L’operazione prende le mosse dal danneggiamento a mezzo esplosione di colpi di fucile mitragliatore – tipo Kalashnikov ak-47, avvenuto nel centro di Gioia Tauro lo scorso 3 gennaio 2016, alle 20:00 circa, nei confronti di un cancello d’ingresso dell’abitazione di un cittadino gioiese, contro il quale furono esplosi ben 28 colpi calibro 7,62 X 39 (appunto il munizionamento tipico utilizzato dalla micidiale arma da fuoco). L’episodio ha destato grande sconcerto e preoccupazione tra la popolazione proprio per le modalità con le quali era stato perpetrato l’atto delittuoso.
Nell’immediatezza dei gravi fatti i militari dell’Arma, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, sono giunti all’esatta individuazione del veicolo, che risultava all’epoca noleggiato e dal quale furono esplosi i colpi, così da identificarne, il corrispondente locatario, destinatario del provvedimento restrittivo, a titolo di concorso nel reato per danneggiamento aggravato e porto e detenzione di un’arma da guerra, dalla straordinaria potenza di fuoco.
La successiva attività d’indagine, sviluppatasi per circa tre mesi secondo metodi tradizionali e avvalendosi di attività tecnica nonché del prezioso contributo del R.I.S di Messina (Reparto Investigazioni Scientifiche) in particolare sui reperti sequestrati nell’immediatezza, ha consentito di raccogliere ulteriori, determinanti e gravi indizi a carico dI Pataffio e posti a base del provvedimento disposto dall’Autorità Giudiziaria.
L’arrestato, al termine delle incombenze di rito, è stato condotto presso la Casa Circondariale di Palmi.
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