Torino. Sono stati eseguiti 18 provvedimenti cautelari (15 di custodia cautelare in carcere, 1 di arresti domiciliari trattandosi di un ultrasettantenne, e 2 di obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria), per associazione mafiosa (‘ndrangheta) armata e concorso esterno in associazione mafiosa, una serie di gravi reati di estorsione, detenzione e porto di armi, danneggiamenti aggravati, incendi, sequestro di persona (605 cp) e un tentato omicidio aggravato.
Trattasi di indagine ampia ed articolata, coordinata dalla Procura della Repubblica diretta dal procuratore capo Armando Spataro, e condotta da diverse forze di polizia (in primis il Gico della Guardia di Finanza di Torino, Squadra Mobile di Torino e di Biella, unitamente ai Carabinieri della Stazione di Volpiano che hanno condotto le indagini per il grave tentato omicidio occorso nel luglio 2010 a Volpiano a danno di Antonio Tedesco) che ha permesso di individuare una cellula ‘ndranghetista (esponenti della cosca Raso-Gullace-Albanese) operativa nel territorio dell’alto Piemonte, spaziando nelle province di Torino, Biella, Vercelli e Novara (si parla convenzionalmente del “locale di Santhià” sulla base di una conversazione intercettata nel 2010) in costante collegamento con altri esponenti della medesima associazione mafiosa, dimoranti nella provincia di Torino (nella specie Saverio e Rocco Dominello, presunti esponenti della cosca Pesce Bellocco di Rosarno).
Le indagini hanno accertato condizioni di evidente assoggettamento e omertà dimostrate anche da reticenze e assenze di denunce di fatti emersi grazie alle operazioni di intercettazione telefonica e ambientale. Le uniche denunce sono riconducibili a fatti (incendi e danneggiamenti aggravati principalmente) che hanno determinato nell’immediatezza l’intervento delle forze dell’ordine, ma sono risultate comunque reticenti in relazione alla mancata indicazione di rapporti pregressi con i prevenuti.
Sono state evidenziate ipotesi di vera e propria guardianìa verso locali di intrattenimento notturno, soggetti ad una vera e propria protezione mafiosa, i cui gestori, escussi nel corso delle indagini, hanno escluso di essere vittime di estorsione negando rapporti con i prevenuti che le operazioni tecniche hanno invece certificato con certezza.
Tra i fatti di maggior gravità un sequestro di persona perpetrato nel novarese nel 2010 a danni di un imprenditore e un tentato omicidio pluriaggravato commesso nel luglio 2014 a Volpiano a danno di Antonio Tedesco riconducibile secondo l’accusa a pregresse offese perpetrate nei confronti di Saverio Dominello nell’ambito della gestione poco limpida di un night club. Per tale fatto sono stati arrestati Dominello Saverio e Rocco, rispettivamente padre e fratello di Michele e Salvatore, condannati in primo e secondo grado dall’autorità giudiziaria torinese per art. 416 bis c.p., quali partecipi al locale di ‘ndrangheta di Chivasso nel procedimento “Colpo di Coda”.
Sono stati eseguiti anche 5 decreti di sequestro preventivo emessi nei confronti degli indagati Miccoli Antonio; Raso Antonio; Raso Giovanni (1963); Dominello Saverio; Dominello Rocco. Tra i compendi in sequestro vi sono alcune società aventi ad oggetto lavorazioni edili; vetture di lusso, immobili e terreni, sia in provincia di Biella, sia in provincia di Lecce.
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