Reggio Calabria. Ogni giorno che passa capisco che l’Italia purtroppo rimarrà sempre di più nelle basse classifiche per quanto riguarda la giustizia e la libertà per non parlare della corruzione. Il Ponte dello Stretto per la sinistra non si doveva mai fare perché significava fare affari con la mafia in merito agli appalti e manutenzione e non lo dico soltanto io ma basta vedere tutte le interviste degli ultimi dieci anni contro Silvio Berlusconi e le accuse di presunti affari illeciti per la realizzazione del famoso Ponte. Ovviamente non per essere di parte ma quanto per chiarire che se alcune cose le pensa il “Centro Destra” sono malaffare, quando invece le pensa la “Sinistra” sono ottime scelte per il futuro.
Un esempio è l’articolo 18 dello statuto dei lavoratori, quando voleva essere modificato dal centro-destra quasi quasi ci scappava un “colpo di stato“, fatto successivamente da Renzi anche con modifiche peggiori, a parte qualche manifestazione della contro-sinistra finì come tutto regolare.
Quando Berlusconi parlava di alzare il limite dei pagamenti per contanti, la sinistra diceva che era un favore alle organizzazioni criminali, fatto poi successivamente da Renzi (sino a 3.000 euro) invece è stato regolare anzi un’ottima scelta per l’economia. Già nel 2012 gli appaltatori del ponte sullo Stretto spedirono la raccomandata per chiedere il recesso dal contratto e il pagamento delle penali dovute, circa 500 milioni di euro di penali per lo stop alla costruzione. L’imbarazzato tentativo del governo dei tecnici di fermare la valanga con un decreto legge non è servito. Il decreto che sospendeva tutto per due anni, per chiudere la partita in modo indolore, è stato considerato illegale dai costruttori; l’allora Ministro delle Infrastrutture Corrado Passera rimase indifferente in quanto lui Monti & Company avevano altri problemi da gestire compreso quello di aumentare alle stelle le tasse e le aliquote varie.
E’ bello predicare bene e razzolare male d’altronde ormai abbiamo capito da chi siamo governati anche se ho l’impressione che il Ponte sullo Stretto verrà usato come merce di scambio per votare Sì al Referendum di Renzi del 4 Dicembre prossimo.
Pietro Marra
Movimento Autonomia Popolare