di Fabio Papalia
Reggio Calabria. “Uccidimi, come hai ucciso tuo fratello”. A urlare questa frase, captata dalle microspie dei Carabinieri, è stata la moglie di Giuseppe Cosimo Ruga, Rosa Piromalli, nel corso di un litigio col marito. Le indagini che hanno portato stamattina all’arresto di 14 persone nell’ambito dell’operazione Confine 2, coordinate dalla DDA diretta dal procuratore capo Federico Cafiero De Raho, sono state espletate dal Gruppo Carabinieri di Locri diretto dal tenente colonnello Pasqualino Toscani, dal tenente colonnello Alessandro Mucci, già Comandante del Nucleo Investigativo di Locri ed attualmente comandante del Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Reggio Calabria, e dal maresciallo capo Antonio Longo, comandante della Stazione Carabinieri di Monasterace Marina della Compagnia di Roccella Jonica diretta dal capitano Antonio Di Mauro.
La conversazione è stata intercettata il 27 luglio 2012 all’interno dell’abitazione di Giuseppe Cosimo Ruga. Il litigio sarebbe sorto perché alla moglie di Ruga avrebbe dato fastidio l’atteggiamento di un’impiegata del supermercato nei confronti di suo marito. Una scenata di gelosia in piena regola, durante la quale la donna si lascia scappare una frase che gli investigatori hanno annotato con grande attenzione.
Ruga alla moglie: “Là non devi neanche avvicinarti, non devi più venire in nessun modo!“. La moglie: “Domani vengo“. Ruga: “La prossima volta che fai quell’azione là, ovunque tu ti trovi, ti prendo, presente a tutti, ti spacco a legnate e con me hai chiuso… e con me hai chiuso!“. La moglie: “Ti diverti… incomprensibile.. al telefono a parlare con lei!“. Gli investigatori annotano che si sentono dei colpi, verosimilmente percosse, Ruga bestemmia in maniera infuriata e si sentono delle botte riconducibili forse a schiaffi e urlando dice: “la devi smettere, la devi smettere, hai capito?“.
La moglie urla: “Uccidimi, come hai ucciso tuo fratello“. Ruga le ripete di smetterla di fare certe cose, che lui ha cose serie da fare perché ha preso impegni co un sacco di persone, e aggiunge: “Ti faccio vedere se ho ammazzato a mio fratello, cerca di moderarti altrimenti… bestemmia … ti faccio volare dal balcone! Hai capito? Ti faccio volare dal balcone! Qua troppo ti sei presa di confidenza!“.
L’accusa mossa dalla donna è ritenuta “chiara e inequivocabile” dai pm, poiché sarebbe stata pronunciata in un momento di disperazione e rabbia, e proprio per questo “indiscutibilmente genuina e sincera”. Gli inquirenti vi leggono una logica “precisa” nell’accusa della donna, che avrebbe effettuato un accostamento a una condotta violenta che lei stessa stava patendo, con la morte del cognato, deceduto non con una classica esecuzione con armi da fuoco, ma a mani nude. Significativa sempre secondo i pm è anche la risposta di Ruga, che anziché “risentirsi” per l’accusa che potrebbe apparire come una mera insinuazione, ha proseguito nella sua condotta violenta, invitando la moglie a non recarsi sul luogo di lavoro.