Serra San Bruno (Vibo Valentia). Ieri mattina personale del Commissariato di Serra San Bruno, diretto dal commissario capo Valerio La Pietra, con l’ausilio di due unità cinofile dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della Questura e il supporto di una squadra del XII Reparto Mobile della Polizia di Stato di Reggio Calabria, ha effettuato in Brognaturo una operazione antidroga presso la struttura di accoglienza per migranti richiedenti asilo gestita dalla cooperativa “Stella del Sud”, che attualmente ospita 124 extracomunitari.
Nel corso della perquisizione, nella stanza occupata da Izshar Alì Syed, nato in Pakistan classe 1998, e da Charles Yeboah, nato in Ghana classe 1995, uno dei cani ha immediatamente fiutato e fatto rinvenire, occultati in diversi ingegnosi nascondigli, 434 grammi di marijuana già suddivisa in dosi. Il primo dei due migranti è stato quindi tratto in arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, mentre il secondo all’arrivo dei poliziotti era riuscito a calarsi dalla finestra posta al primo piano e a dileguarsi nella boscaglia adiacente. Attivamente ricercato per tutta la giornata, il ghanese è stato però rintracciato in tarda serata nell’abitato di Brognaturo e sottoposto a fermo di indiziato di delitto, dopo un concitato inseguimento a piedi per le vie del paese.
Oltre alla sostanza stupefacente, l’operazione svolta in mattinata ha consentito altresì di rinvenire in giardino, occultate all’interno di una scarpa evidentemente lanciata da una finestra, 44 dosi preconfezionate di hashish, mentre in un pacchetto di sigarette, sempre nel giardino della struttura, sono state trovate altre due dosi di marijuana.
Due cittadini nigeriani, trovati in possesso di modiche quantità di marijuana, sono stati segnalati in Prefettura per l’emanazione della prevista sanzione amministrativa.
Complessivamente sono state effettuate 22 perquisizioni. Tutta la sostanza stupefacente è stata sottoposta a sequestro. Gli arrestati sono stati ricondotti presso la stessa struttura per rimanervi ristretti ai domiciliari, come disposto dall’autorità giudiziaria.
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