Reggio Calabria. Non si è trattato di un gesto “mirato” contro la sede di Riferimenti, l’associazione antimafia presieduta da Adriana Musella, ma di una “normale” notte di follia in via XXV Luglio e nell’adiacente via Monsolini. Le luci dell’alba restituiscono un quadro completo di quanto avvenuto subito dopo la mezzanotte, quando è stata danneggiata la finestra della sede dell’associazione “Riferimenti”, ubicata in un immobile confiscato alla ‘ndrangheta. Quella che si è scatenata lungo due isolati di via XXV Luglio è la follia idiota di qualche balordo che ha pensato di festeggiare il capodanno seminando petardi e bombe carta a casaccio, lasciando dietro di sé una scia di atti vandalici: danneggiato gravemente il portone dell’Accademia di Belle Arti, sulla cui soglia è stato rinvenuto un petardo inesploso, una cabina telefonica adiacente all’istituto, una cabina dell’Enel; e ancora in via Monsolini danneggiata una cabina tecnica della Telecom e due finestre di un appartamento ubicato al civico 6.
Questa la conta dei danni verificata dagli specialisti del Gabinetto regionale di Polizia scientifica, diretto dal vicequestore Enzo Coccoli, e dagli investigatori del commissario capo Francesco Stampacchia, della sezione anticrimine della Squadra mobile, diretta dal vicequestore aggiunto Renato Panvino con il coordinamento del primo dirigente Renato Cortese.
La polizia ha svolto un lavoro minuzioso e certosino, senza tralasciare alcun dettaglio. Le indagini sono state effettuate dalla Squadra mobile senza escludere a priori alcuna ipotesi, proprio perché nella lista dei danneggiamenti è rimasta coinvolta anche la sede dell’associazione antimafia. Le risultanze, però, portano a escludere con assoluta certezza l’intenzionalità di colpire “Riferimenti”. Si è trattato di un’azione di vandalismo generalizzata, in una zona che, spiega una fonte investigativa, non è nuova ad episodi di questo genere allo scoccare del Capodanno. L’anziana abitante dell’appartamento in via Monsolini ha riportato la peggio. Davanti alla sua finestra i vandali si sono accaniti con spirito distruttivo. Prima hanno conficcato dei petardi nelle fessure della finestra, dopo, quando nel muro si è creato un buco, hanno continuato a lanciare dentro l’appartamento gli artifici, che stavano provocando l’incendio di un divano.