Reggio Calabria. “I diritti dei deboli non devono essere deboli. Per questo, come candidato sindaco, condivido e sottoscrivo ogni punto del Documento diffuso dal Coordinamento Regionale del Forum del Terzo Settore, documento che trovo aderente al capitolo del mio programma amministrativo relativo alle Politiche Sociali, elaborato qualche mese addietro a seguito di un partecipato forum al quale hanno preso parte esponenti importanti del mondo del Terzo Settore e dell’impegno sociale in città”. È quanto afferma Massimo Canale, candidato Primo Cittadino del centrosinistra a Reggio Calabria, in una nota stampa. “La riduzione del Fondo per le Politiche Sociali, passato dai 185,3 milioni di euro del 2010 ai poco più di 52 milioni dell’anno in corso, giungerà, -prosegue Canale- in previsione, ai circa 30 milioni di euro nel 2013. Il disegno appare chiaro: in ottica federale ciascun Ente dovrà garantire le politiche sociali facendo leva esclusivamente su fondi propri e ci si avvia, dunque, verso l’azzeramento del Fondo. Tutto ciò a fronte di un sistema dei bisogni attuale che ci pone elementi di criticità e situazioni variegate: il disagio giovanile, il crescente invecchiamento della popolazione, l’aumento dei “nuovi” poveri, sono alcuni dei fattori che necessitano appunto di un sistema di azioni ed interventi innovativi mirati all’inclusione sociale di queste fasce. Sulla base di ciò noi crediamo che vada restituito al Terzo Settore il ruolo di stimolo culturale, agente del cambiamento, laboratorio di innovatività. La cosiddetta sussidiarietà orizzontale non deve mai essere intesa come semplice supplenza rispetto alle carenze delle istituzioni pubbliche o come esternalizzazione della gestione dei servizi in un’ottica di mera convenienza economica. Al contrario, lo stile dovrà essere quello di una vera concertazione in cui, fermo restando il ruolo insostituibile di governo, indirizzo, programmazione e controllo dell’Amministrazione, gli enti del no profit possano realmente contribuire costruzione di un sistema integrato di servizi. Il primo step dovrà consistere nell’istituzione di un Osservatorio sociale che consenta di creare una banca dati sui bisogni socio-assistenziali e socio-sanitari utile ai fini della programmazione, dell’individuazione di nuovi disagi sociali e quindi della programmazione delle politiche sociali locali. Con lo scopo di consentire la più larga partecipazione della cittadinanza all’elaborazione degli indirizzi specifici dell’area delle problematiche sociali un ruolo importante dovrà essere svolto dalla Consulta Comunale del Volontariato e del Terzo Settore al fine di coordinare le attività organizzate dalle varie associazioni locali operanti nell’ambito dei servizi sociali. Tale organismo, previsto dallo statuto Comunale e in funzione durante la gestione Falcomatà, è stato boicottato dalle giunte successive, che ne hanno accompagnato la morte. Il riutilizzo per fini sociali dei beni confiscati alla mafia rappresenta un’occasione concreta di sviluppo e di crescita sociale e civile per il territorio. Tuttavia manca un regolamento nell’assegnazione dei beni agli aventi diritto, né è mai stato fatto un bando che stabilisse i criteri precisi dell’assegnazione. Tale regolamento può essere adottato dal Comune tramite delibera di Consiglio comunale in modo che sia possibile istituire un albo di cooperative e associazioni aventi diritto, ovvero con i titoli a usufruire dei beni confiscati. La futura Amministrazione Comunale -conclude il candidato sindaco- dovrà impegnarsi ad assicurare il 5% dei propri lavori alle cooperative sociali di tipo B vincolando l’assegnazione all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate. Riteniamo, inoltre, irrinunciabile l’abolizione del criterio del ribasso per i bandi di gara finalizzati alla gestione dei servizi alle persone e la copertura minima che consenta, per ciò che riguarda le figure professionali, la remunerazione prevista dalla contrattazione collettiva nazionale di settore”.
Valorizzare i beni confiscati, accelerando i processi di assegnazione e utilizzo
Milano - Valorizzare i beni confiscati presenti in Lombardia, mettere a sistema ogni informazione utile ad accelerare i processi di...
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