Non comprendiamo che cosa stia succedendo. Cosa significhi questa guerra chiamata in codice “piombo fuso”? Abbiamo visto bombe e razzi sullo schermo, abbiamo visto minacciosi i carri armati, gli aerei, i mezzi d’assalto, i soldati. E’ vero che sotto le bombe muoiono tanti bambini a poche centinaia di chilometri da casa nostra?
Le cose non sono così chiare come potrebbero sembrare e ogni fatto ne porta dietro altri. In Medio Oriente, per tanti anni, hanno convissuto persone di religione e lingua diversa. Ma il mondo è perverso perché la società è malfatta: alcuni stanno sopra e coi soldi che hanno comprano il lavoro, l’energia, la fatica, il tempo, la libertà, perfino l’intelligenza di coloro che stanno sotto. Gli esseri umani, pur divisi in ricchi e poveri, in sfruttati e sfruttatori, sono tutti capaci, in certe circostanze, di comportarsi da vili e da carogne, mentre altri si comportano da coraggiosi idealisti.
I bambini guardano alla Tv i danni delle bombe senza capire di che film si tratti, e noi grandi, che fino a ieri mangiavamo spaghetti davanti alla Tv ascoltando annoiati le notizie del telegiornale provenienti dalla Striscia di Gaza e guardando morire bambini, donne, giovani e vecchi soldati, profughi, come se fossimo al cinema, cominciamo ad avere sgomento. Abbiamo capito, con lentezza, che questa è una guerra vera, dove i morti hanno gli stessi interrogativi di ogni conflitto. Guardiamoli in faccia questi morti contadini, questi morti massacrati, queste donne sconvolte dal terrore di perdere i figli, sfinite dalla fame. E nessuno ci racconta la verità perché nessuno vuole colpe.
Nonostante le conquiste di civiltà, la guerra non cambia faccia, miete solo vittime perché si nutre solo di morti. Un pilota diceva che alzarsi in volo armati e non sparare era come andare a letto con una bella ragazza e non poterla toccare. Nessuno di quei piloti in questo momento soffre più di astinenza, e nessuno di noi, spettatori della sera in ciabatte, sigarette ed anice, s’illuda più di assistere a un film. Ormai tutti quanti abbiamo capito come la sofferenza che abbiamo di fronte sia vera. Solo i bla bla dei salotti televisivi cercano ancora di sommergerci di parole, di intellettualismi, di filosofie e teatrini ideologici, come se parlassimo in via ipotetica. Abbiamo una guerra perfettamente concreta, morti reali, crudeltà indescrivibili, storie di piccole e grandi follie, orfani, vedove, carneficine. Gli anziani ricordano e ritrovano le loro antiche angosce, i giovani scoprono che il gioco di specchi delle finzioni televisive è crollato, che la guerra è crudele ed immutata, che sarà difficile capire come e dove andrà.
Cosimo Sframeli
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