Reggio Calabria. «Il Distretto reggino presenta una situazione particolarmente difficile in relazione alla tematica degli organici». Così ha esordito il segretario nazionale della Uil-Giustizia, Antonino Nasone nel corso del suo intervento all’inaugurazione dell’Anno Giudiziario. Il dirigente sindacale ha evidenziato che negli uffici giudiziari del Distretto vi è una scopertura di posti del 16%, quando la media nazionale è del 14%. Secondo Nasone, questo dato è sottostimato, perché per comprendere le reali esigenze del Distretto reggino si deve guardare ai carichi di lavoro, che negli ultimi dieci anni sono aumentati a dismisura, e alla tipologia processuale. «I maxiprocessi per fatti di mafia – ha continuato il segretario nazionale Uil – costituiscono, purtroppo, lavoro quotidiano negli uffici giudiziari di Reggio e della sua Provincia.
Questi processi presentano la complessità legata al numero di imputati, alle miriadi di contestazioni, alle caratteristiche di reati. Per potenziare gli organici, per aumentare le risorse finanziarie e per incrementare i mezzi, a favore della Giustizia calabrese, serve una “vera unità di intenti da parte di tutti gli operatori giudiziari. Occorre mettere in campo una grande mobilitazione che possa segnare, concretamente, la svolta decisiva, al fine di poter avere in Calabria una “giustizia migliore”, più forte e incisiva e più efficiente, a garanzia della società civile, onesta, laboriosa, nonché a salvaguardia della tenuta “democratica di tutta la Regione”». Estendendo l’analisi in campo nazionale, Antonino Nasone ha sostenuto che la Giustizia italiana è la Cenerentola d’Europa. Il segretario nazionale della Uil-Giustizia ha parlato di “crisi perenne” e della domanda di Giustizia che giunge dalla collettività. Ecco perché, bisogna dare precise e urgenti risposte a questi due principi costituzionali: “la Giustizia deve essere al servizio del cittadino; il cittadino deve concorrere all’Amministrazione della Giustizia”, ha concluso il segretario generale, Antonino Nasone.
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