Reggio Calabria. Da diverso tempo ed in numerose circostanze, éthos ha chiesto agli amministratori degli Enti Locali di utilizzare metodi e strumenti che favoriscano e garantiscano la trasparenza. Uno dei sistemi per consentire la partecipazione dei cittadini alla vita politica ed amministrativa del proprio territorio, si sa, è proprio la trasparenza. La corretta e veritiera conoscenza dell’attività svolta dalla classe dirigente, stimolerebbe il senso di appartenenza alla propria collettività, promuovendo anche l’affermazione di un sincero e propositivo spirito critico. Gli strumenti pratici per poter dare concreti segnali di cambiamento in tal senso esistono.
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Basti pensare, ad esempio, al bilancio sociale che è l’esempio più completo di come le forze politiche potrebbero concretizzare, in un solo provvedimento già normativamente disciplinato, la trasparenza e la partecipazione; o alla possibilità di utilizzare un paio di web-cam, il cui costo e di poche decine di euro ciascuna, per trasmettere in diretta, sul proprio sito internet istituzionale, i lavori dei rispettivi consigli, o commissioni, o, magari, di giunta. Non è difficile riuscire a trovare, nel 2009, mezzi che diano concretamente il senso della partecipazione, specialmente in un contesto istituzionale e politico che continuamente ripete di voler promuovere e favorire il cambiamento attraverso la trasparenza e la partecipazione della gente alle scelte comuni. Senza volerci addentrare in analisi sociologiche o economiche, non è possibile che i nostri amministratori non si accorgano della forte indignazione popolare che sta pervadendo l’intera Nazione. Forse perché esasperati dalla crisi economica, forse perché arrabbiati per non avere più un lavoro, forse perché anche i più grandi sacrifici personali non permettono alla propria famiglia di arrivare alla fine del mese, gli italiani sembrano non essere più disposti a pagare per la cupidigia e l’incompetenza di pochi. Queste semplici considerazioni interessano anche la nostra Regione e la nostra Città. I palazzi che ospitano gli organismi politici delle nostre amministrazioni locali sono solamente terreno di scontro per chi deve continuare a gestire con lo stesso metodo. Sono vetuste e chiuse in loro stesse, malgrado si sforzino di mostrarsi per ciò che non sono. Qualcuno dei rappresentanti della classe dirigente non sarà d’accordo con questa fugace analisi e proprio a Lui, felici di essere smentiti con i fatti piuttosto che con le parole, suggeriamo di iniziare ad adoperarsi perché le sedute consiliari siano trasmesse via internet. È un’idea semplice, economica e rapida da realizzare, in attesa che le coscienze dei nostri rappresentanti prendano seriamente in considerazione il bilancio sociale come strumento di rendicontazione dell’Ente.
éthos
Giuseppe Musarella