Martino (Ds): «I Bronzi devono restare a Reggio»

Reggio Calabria. Ci risiamo. I Bronzi di Riace sono ancora una volta nelle mire del centrodestra. Dopo averne proposto la clonazione per bocca di Chiaravalloti, a distanza di qualche anno il presidente del Consiglio tenta una nuova strada: quella che porta dritta in Sardegna, sede del prossimo G8 di luglio. L’idea di trasportare le delicatissime opere alla Maddalena per assecondare un vezzo di Berlusconi è a dir poco folle; e, dunque, trovo assurdo che sia anche solo presa in considerazione dai politici reggini. Non si tratta di provincialismo, come alcuni già accusano velatamente, ma di buon senso.

Come ignorare la valutazione dell’Istituto Centrale per il Restauro che, dato il preoccupante quadro clinico che presenta numerose lesioni e saldature, esclude la trasportabilità dei Bronzi a fronte della loro incolumità? Quand’anche ci fosse una infinitesimale percentuale di rischio per i due capolavori di epoca greca, il loro trasporto alla Maddalena dovrebbe essere escluso da chi li ha a cuore. E’ indubbio che i Bronzi siano patrimonio dell’umanità, ma ciò non significa che la città di Reggio non abbia il diritto (ed il dovere), essendone la privilegiata custode, di proteggerli, di esprimersi e di tutelare la loro preziosa presenza in riva allo Stretto. Scopelliti ha assicurato che sarà Reggio a decidere. Se sarà davvero così, non avremo motivo di preoccuparci perché i reggini si sono già ripetutamente espressi su tale questione: negando attraverso un referendum l’ipotesi della clonazione ed avversando il trasferimento in occasione di grandi eventi internazionali, come le olimpiadi. Nel caso in cui il governo nazionale continuasse con questo fastidiosissimo pressing, ritengo che l’amministrazione comunale dovrebbe ridare la parola ai cittadini ed organizzare immediatamente una consultazione popolare sull’opportunità di inviare i Bronzi alla Maddalena. Infine, vorrei sottolineare a coloro che sostengono che gli imminenti lavori di ristrutturazione del Museo reggino porterebbero ad una lunga non visibilità delle opere (per cui sarebbe un’ottima occasione trasportarle alla Maddalena) che tale tesi è ridicola: come noto, i musei vengono ristrutturati per padiglioni proprio per evitarne la chiusura al pubblico. Sarebbe gravissimo che Reggio costituisse un “unicum” a livello mondiale.
Demetrio Martino
consigliere comunale del Pd

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