Morisani e Scarfone: «Occupazione case ex Aterp un fatto molto grave»

Reggio Calabria. «L’occupazione delle case ex Aterp da parte dei nomadi è un fatto molto grave, non soltanto perché dimostra un atteggiamento arrogante, ma anche perché lesivo del diritto di altre famiglie, che versano in stato di bisogno, assegnatarie degli appartamenti che attendono di entrare nel possesso delle case nel più breve tempo possibile». Lo sostengono i consiglieri comunali Pasquale Morisani (Alleanza per Scopelliti) e Beniamino Scarfone (Alleanza Nazionale).

«In questi anni l’amministrazione comunale ha dimostrato con i fatti una volontà politica concreta, finalizzata all’ integrazione nel territorio della comunità nomade dopo cinquantenni di degrado ed abbandono. Dopo la riqualificazione dell’area ex 208, l’ultimo atto, in ordine di tempo, prevede un piano di interventi di inclusione sociale destinato alle comunità rom, in particolare di origine romena, e l’attivazione di uno sportello informativo e formativo al lavoro, interventi specie verso i minori e le famiglie che vengono supportate attraverso l’azione dei mediatori culturali». Morisani e Scarfone stigmatizzano inoltre «il comportamento della comunità nomade che certamente non agevola l’impegno delle Istituzioni per una reale integrazione; anzi, cavalcando l’onda delle rivendicazioni, ne alimenta i contrasti. Crediamo che un vero processo di crescita sociale, specie in aree periferiche, debba fondarsi sulla consapevolezza dei ruoli, dove nessuno può pretendere di avere senza impegnarsi a dare. L’integrazione è un processo in cui tutti gli attori coinvolti devono lavorare in un’unica direzione, dimostrando anche di poter essere una risorsa per la Comunità cittadina, come l’esperienza di servizio e lavoro della Cooperativa ROM 1995 può rappresentare. E ciò – sostengono i due consiglieri – non sempre è avvenuto. Auspichiamo, in conclusione, un cambiamento di atteggiamento da parte delle forze sociali che possono interagire, della stessa opera nomadi che non può giustificare, sulla scorta delle rivendicazioni, l’occupazione abusiva di case. Soprattutto in una fase di crisi economica, come quella attuale, il rispetto delle Istituzioni e della legge rappresenta la garanzia per il cittadino che, diversamente, si trova a misurarsi con la legge tribale del più violento. Proprio in virtù di tali ragioni non è possibile assistere silenti a queste azioni di forza che devono essere perseguite per ristabilire la vigenza dei principi di società civile e delle garanzie di diritto».

Massimo Calabrò (Roto San Giorgio)

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