Reggio Calabria. “1909/2009 cento anni di futurismo”: con questo slogan sono stati presentati alla Pinacoteca Civica di Reggio Calabria gli avvenimenti che prenderanno vita in città in occasione dell’anniversario della pubblicazione sul ‘Figarò’, il 20 febbraio di un secolo fa, del manifesto futurista ad opera di Tommaso Marinetti. Eventi di primavera ed eventi d’autunno: così di divide il programma delle manifestazioni che scandiranno i prossimi mesi in riva allo Stretto con iniziative che spazieranno dall’arte al cinema, passando per la cucina, la moda e la danza.
Il cartellone è stato illustrato dal consulente alla cultura Marcello Veneziani, dal consigliere delegato al settore culturale Antonino Nicolò e dall’assessore comunale ai grandi eventi Antonella Freno la quale, ribadendo come l’Amministrazione abbia inteso “dare centralità a questo anniversario”, ha anche sottolineato che “questo centenario sarà celebrato insieme ad altre due città, Cagliari e Brescia, in un’ottica di insieme che si concretizza tramite l’immagine dell’idrovolante di Marinetti cioè il ‘fil rouge’ di una mostra che, dopo le altre due realtà italiane, sarà allestita, dal 3 ottobre a Villa Genoese Zerbi”.
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Nel dettaglio, durante la prima fase delle iniziative ecco il ‘Festival del Fiore Futurista’ (un’esposizione all’aperto di sculture tematiche che arricchiranno le principali piazze di Reggio), oltre ad una serie d’incontri che Marcello Veneziani e Antonino Nicolò terranno sul tema con gli studenti delle scuole superiore del territorio, alcuni dei quali già avviati da qualche giorno.
In autunno, poi, l’Omaggio al futurista reggino Umberto Boccioni, nell’anniversario della nascita, ed, appunto, l’esposizione “L’idrovolante di Marinetti” che vedrà “Fortunato Depero e l’officina futurista”, “Bulloni, grazie e bastoni e il libro futurista” e L’”Obiettivo futurista, fotodinamiche e fotografie”. Ed ancora le serate della moda (Il Manifesto futurista della cravatta italiana), della danza (Rievocazione dell’aerodanza ‘Simultanina’ di Marinetti, Guarino e Benedetta) e quella della cucina. “Con il Futurismo – ha detto Veneziani – l’arte italiana tornava ad essere maestra nel mondo con un movimento che si presentava variegato. Inoltre, questa corrente culturale, a differenza di altre del ‘900, attecchì presto in Calabria, come dimostra l’opera di Boccioni prima e quella di Benedetto, tra gli altri, poi e la fondazione negli anni ’20 di una rivista”. “Il Futurismo – ha poi aggiunto Nicolò – rappresentò un modo innovativo, originale, eccentrico di fare cultura dopo una stagnazione durata secoli”.
Giusy Ciprioti (Roto San Giorgio)