Reggio Calabria. Sono stati illustrati questa mattina, all’interno della Casa Circondariale San Pietro, i contenuti dell’interrogazione a risposta scritta presentata dal deputato Emerenzio Barbieri, e rivolta al ministro della Giustizia Angelino Alfano. Dal testo, i cui particolari sono stati evidenziati dai promotori dell’iniziativa, il segretario cittadino del Sappe (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria), Massimo Musarella e il consigliere regionale e coordinatore calabrese dei Popolari Liberali, Giovanni Nucera, emerge un quadro della situazione carceraria reggina ad alto tasso di criticità. L’istituto San Pietro si presenta infatti, in pessime condizioni sotto il profilo strutturale, ambientale e igienico sanitario. Scendendo nel dettaglio delle informazioni fornite dal personale della Polizia Penitenziaria, lo scenario assume contorni addirittura inquietanti.
I grandi padiglioni detentivi (reparto A1 ed M), non sono conformi al DPR n.230 del 2000, che tradotto, vuol dire che non sono stati mai ristrutturati in un impianto che è bene ricordare, risale agli anni venti del novecento. Manca inoltre qualsiasi automatizzazione nei cancelli che separano la aree detentive, il che aggiunto alla carenza del personale, abbassa notevolmente il livello di sicurezza della struttura. Ancor più allarmante poi, è la totale assenza di qualsiasi sistema di videosorveglianza e registrazione lungo il perimetro del carcere. Accanto alle evidenti carenze strutturali, il Sappe ha voluto fare luce anche sulle grosse difficoltà che il comparto si trova a fronteggiare ogni giorno. «Da quindici anni ormai – afferma Musarella – la situazione carceraria a Reggio Calabria è al limite del collasso. Sono saltate le condizioni igienico sanitarie e l’intera struttura è vecchia e fatiscente. Sappiamo che la normativa prevede che il medico provinciale debba fare due ispezioni l’anno ma se ciò sia mai accaduto, ancora non lo sappiamo. Di sicuro se un medico entrasse oggi nella struttura dovrebbe certificarne la chiusura immediata. A fronte di tutto ciò, ci chiediamo chi si assume la responsabilità qualora dovesse verificarsi un evento irreparabile».«Negli ultimi anni – ha detto Nucera – le politiche carcerarie a livello nazionale hanno subito un freno inspiegabile. Anche per questo ho voluto sostenere l’interrogazione al ministro Alfano, in Parlamento, in particolare attraverso l’onorevole Barbieri cui va il nostro apprezzamento per essersi posto al fianco del personale penitenziario reggino».
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