Reggio Calabria. Sono stati definiti soddisfacenti, i dati raccolti al termine del progetto di monitoraggio sull’emissione delle onde elettromagnetiche, che la Provincia ha promosso sulla base di un protocollo d’intesa, firmato lo scorso anno con il dipartimento Dimet dell’università “Mediterranea”. Il lavoro, condotto da un gruppo di lavoro coordinato dal docente Carlo Morabito, ha investito in modo capillare l’intero territorio provinciale e qualcosa come ottocento impianti di trasmissione radio e telefonica.
Stamane nella biblioteca della Provincia, è stato presentato alla stampa il risultato dell’indagine che è stata anche raccolta in un apposito volume. Da quanto emerso, non vi sono nella provincia e a Reggio, superamenti dei livelli di guardia stabiliti dalla legge, riguardo alla propagazione delle onde elettromagnetiche, con scarsi rischi dunque per la salute della popolazione. Ad essere stati oggetti di monitoraggio, in particolare, quelle zone dove è maggiore la concentrazione umana, come le scuole, gli uffici pubblici o gli ospedali. L’iniziativa, come ha spiegato l’assessore provinciale all’ambiente, Giuseppe Neri, «rappresenta solo un primo passo verso un traguardo più importante che intendiamo raggiungere presto con l’istituzione del Piano di tutela e qualità dell’aria». Commentando i risultati del lavoro di monitoraggio, il professore Morabito, ha voluto precisare però che nonostante i parametri fissati dalle normative non vengano mai superati, «è necessario comunque rivedere la legislazione in materia che è ormai superata e non considera ad esempio che un’esposizione di quattro volt per metro, pur essendo regolare da un punto di vista normativo, può essere dannosa se è costante nell’arco dell’intera giornata».
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