Il Ponte sullo Stretto si farà prima del previsto: i cantieri potrebbero essere aperti entro la fine dell’anno. A dirlo è il ministro alle Infrastrutture Matteoli, ragione per la quale c’è davvero da preoccuparsi. La realizzazione del Ponte, si sa, è un vero e proprio pallino per Berlusconi che, evidentemente, intende essere ricordato (anche) per la paternità di un’opera faraonica. Comprensibile che il premier acceleri su quello che è da sempre un suo cavallo di battaglia e non potrebbe essere altrimenti a tre mesi dall’election day che porterà l’Italia al voto. [ad#ad-1]
Anche perché Berlusconi ha raggiunto il lembo estremo della Penisola e la dirimpettaia Sicilia sempre e solo in aereo, per cui ignora l’odissea a cui sono costretti milioni di comuni cittadini sprovvisti di aerei di Stato, nonché di elicotteri personali, per percorrere l’A3. Della Salerno – Reggio Calabria, dei cantieri eternamente aperti e troppo spesso deserti, si scrive da almeno un decennio. All’emergenza legata all’unica autostrada che collega il Meridione al resto d’Italia, si aggiunge quella della Statale Ionica 106, comunemente nota come la “strada della morte” o, volendo essere meno cupi, la mulattiera del Sud. E come se non bastasse, la Calabria sta letteralmente franando: il dissesto idrogeologico della nostra regione ha raggiunto livelli gravissimi. Le piogge, per quanto abbondanti, non possono giustificare l’emergenza ed i lutti che il maltempo ha prodotto in Calabria negli ultimi mesi. E’ chiaro che la nostra regione necessiti di interventi straordinari, di risorse cospicue da parte del Governo nazionale per sollevare la china e potere aspirare concretamente al tanto agognato sviluppo. E’ assurdo credere che il Ponte sarà la panacea di tutti i mali. Il braccio di cemento tanto voluto dall’Esecutivo collegherà due regioni depresse e spoglie di infrastrutture. Lo Stretto si attraverserà in tre minuti, ma l’A3 in quante ore? L’isolamento della Calabria ormai riguarda anche la linea ferrata. Da mercoledì scorso chi viaggia in treno si ferma a Lamezia: infatti Trenitalia ha disposto l’interruzione del transito dei convogli fra il comune del catanzarese e Reggio a causa di alcuni lavori urgenti. Insomma, raggiungere il fondo dello Stivale non è più solo un incubo, ma è praticamente impossibile. Il buon senso suggerirebbe a chiunque prima di risolvere gli annosi problemi infrastrutturali della Calabria ammodernando autostrade, statali, ferrovie e solo successivamente di procedere alla costruzione del Ponte. E’ una questione di ragionevoli priorità che prescinde da posizioni ideologiche, da valutazioni di impatto ambientale, dai problemi tecnici legati alla realizzazione dell’opera e da quelli economici, dato che ancora mancano all’appello gli indispensabili fondi degli investitori privati.
Demetrio Martino
consigliere comunale