Reggio Calabria. Sono circa duecentocinquanta, tutti più o meno con famiglia a carico e sul loro futuro, sembra materializzarsi ogni giorno di più un enorme punto interrogativo. Stamane una nutrita rappresentanza di questi lavoratori, appartenenti all’ex polo tessile reggino delle aziende di San Gregorio, Tepa, Teca, Selene, Cotton e Philadelfia, si è ritrovata nella sede della Cisl, per un’assemblea coordinata dai rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil, Francesco Durante, Carmelo Mangiola e Salvatore Mallamaci.
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Tema principale su cui i sindacalisti hanno cercato di fare un po’ di chiarezza, è stato quello relativo agli ammortizzatori sociali per il 2009, dato che quelli del 2008 sono scaduti e da gennaio queste persone non percepiscono più alcun sussidio. La situazione su questo versante non è molto rassicurante, in quanto hanno fatto sapere i segretari, «per quest’anno a causa della carenza delle risorse, sono garantiti solamente sei mesi di ammortizzatori». «In ogni caso – hanno proseguito – quello degli ammortizzatori non è un rimedio valido, in quanto non risolve il problema nel lungo periodo e costituisce semmai, un’inutile spesa che la Regione deve affrontare ogni anno». Ma il problema non è solo quello, hanno inoltre spiegato, in quanto «ciò su cui cercheremo di dirottare ogni nostro sforzo, è l’attuazione di un contratto d’investimento che consenta di inserire nuovamente questi lavoratori nel mercato del lavoro. È necessario che la Regione, che tra l’altro aveva annunciato che tra marzo e aprile avrebbe presentato il nuovo contratto d’investimento, si dia una mossa su una vertenza che riguarda centinaia di famiglie». Lunedì mattina intanto, nella sede dell’assessorato al lavoro a Catanzaro, si saprà qualcosa di più quanto meno sul fronte ammortizzatori, nel corso di un incontro a cui prenderanno parte anche le rappresentanze sindacali.