Reggio Calabria. La sezione reggina del Pdci denuncia “le pesanti responsabilità dell’amministrazione comunale di Reggio Calabria riguardo la gravissima crisi idrica“, esistente in città. “Una crisi che, anche e nonostante le piogge torrenziali degli ultimi mesi, non si è mai placata“.
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“Tutt’oggi, in piena stagione invernale – si legge nella nota del Pdci- molte zone della città soffrono la penuria o la totale mancanza del prezioso liquido. La realtà è che quando si tratta di parlare di problemi concreti della gente, come quelli di chi protesta perché l’erogazione dai rubinetti della propria abitazione, magari situata in collina, manca da circa 30 giorni o di chi, esercente cittadino, ha dovuto pagare ben 7.800 euro per installare l’indispensabile sistema di filtraggio idrico, ma poi è costretto a spendere 160 euro ogni 20 giorni per sostituire i filtri corrosi da quella che è acqua del mare, il sindaco Scopelliti non riesce a rispondere“. “I cittadini hanno diritto e pretendono di avere l’acqua potabile nelle case. Il bizzarro paradosso della vicenda – sostiene il Pdci – è costituito dal fatto che la popolazione è costretta a pagare, interamente, il canone idrico come se si trattasse di acqua potabile e sempre corrente. Bisogna riconoscerlo, quando non si parla di concerti, sagre e festini, il sindaco Scopelliti crolla e si ammutolisce“.