Reggio Calabria. Un invito ad una maggiore sensibilizzazione sulle reali potenzialità degli archivi storici, è stato lanciato dal soprintendente archivistico per la Calabria, Francesca Tripodi. In quest’ottica ieri, nei locali della Sovrintendenza Archivistica di Reggio Calabria, si sono riuniti i rappresentanti di diverse associazioni culturali operanti sul territorio reggino (Amici del museo, Due Sicilie, Apodiafazi, Centro internazionale scrittori della Calabria, Circolo Calcidese, Circolo culturale l’Agorà, Deputazione di Storia Patria della Calabria e Git 37 Area dello Stretto).
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L’obiettivo è quello di avviare un’azione sinergica finalizzata alla conservazione e valorizzazione degli archivi presenti sul territorio. «Alla luce dei tanti documenti che abbiamo rinvenuto in stato di abbandono – ha spiegato la dottoressa Tripodi – avvertiamo la necessità di individuare una struttura adeguata ad ospitare l’ingente patrimonio documentario sia statale che di proprietà di Enti pubblici. Per questo auspichiamo un intervento diretto sia dell’amministrazione provinciale sia di quella comunale, che non a caso abbiamo invitato alla riunione che terremo mercoledì 18, con lo scopo di predisporre una strategia comune. Abbiamo già l’ampia convergenza tra tutte le associazioni interessate, con le quali peraltro, si è messa in evidenza la necessità di dar vita ad un’unica struttura in grado di ospitare tutti gli archivi reggini e che faccia al tempo stesso, da casa comune per le associazioni attive sul territorio». Pertanto la soluzione immediata consisterebbe nell’utilizzo dei locali dell’ex caserma”Mezzacapo”, mentre a lungo termine naturalmente, la costruzione di strutture ad hoc. Nel frattempo non si ferma l’impegno della Soprintendenza archivistica, volto alla promozione della fruibilità degli archivi storici. Oggi infatti, nuovo appuntamento all’istituto d’arte “Frangipane” del percorso culturale “Il segno della memoria” intrapreso insieme alle scuole e che ha visto protagonista, il noto storico e ricercatore reggino, Franco Arillotta con una relazione da titolo, “L’Aspromonte ricchezza di Reggio”.