Riace. “Un gravissimo episodio su cui le forze dell’ordine e la Magistratura devono fare al più presto piena luce per fermare questo stillicidio di intimidazioni e attentati contro coloro che, coraggiosamente, in Calabria, amministrano la cosa pubblica”. Ad affermarlo, in una nota, è il segretario regionale del Pdci e assessore regionale all’Urbanistica e Governo del Territorio, Michelangelo Tripodi, in riferimento all’atto intimidatorio compiuto nei confronti del sindaco di Riace, Domenico Lucano.
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Secondo il segretario regionale del Pdci, quello che è accaduto “è ancor più grave se si considera il fatto che con questo gesto, come ha ipotizzato lo stesso sindaco di Riace, abbiano voluto colpire un’amministrazione di centrosinistra fortemente impegnata sui temi della legalità e della lotta alla ‘ndrangheta, al punto che è stato modificato lo Statuto comunale che, adesso, prevede la costituzione di parte civile, da parte del Comune, nei processi contro la criminalità organizzata. Inoltre, il sindaco di Riace, insieme ai sindaci di Caulonia e Stignano, dall’estate scorsa ha iniziato ad aprire, solidaristicamente, le porte della propria cittadina ai migranti e agli extracomunitari attraverso l’encomiabile realizzazione di concreti progetti di accoglienza e di inserimento multiculturale e multietnico di validissimo esempio per l’intera Italia”. “Al sindaco Domenico Lucano e alla sua famiglia – conclude Tripodi – esprimo la piena e sentita solidarietà personale e dei comunisti italiani della Calabria con l’invito a proseguire caparbiamente nel suo impegno politico-amministrativo”.