Bagnara. Arrestati dalle Fiamme Gialle tre titolari di pescherecci

Bagnara. Personale del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, diretto dal tenente colonnello Luca Cervi, ieri ha eseguito tre ordinanze di arresti domiciliari emesse dal gip presso il Tribunale, su richiesta della Procura della Repubblica, a carico di altrettanti titolari di pescherecci di Bagnara Calabra ai quali vengono contestate le accuse di resistenza in mare verso navi da guerra dello Stato e per uno di essi, anche di calunnia aggravata.
L’attività, alla quale hanno collaborato, il reparto aereonavale della Guardia di Finanza di Vibo Valentia e la Direzione Marittima di Reggio Calabria, partendo dal contrasto al fenomeno della pesca illegale attraverso le reti chiamate “spadare” ha riguardato alcuni gravi episodi avvenuti in mare l’estate scorsa, nel corso dei quali per impedire il sequestro delle reti da parte delle motovedette della Capitaneria di Porto sono state compiute dagli indagati al comando dei rispettivi pescherecci manovre pericolose a scopo di intimidazione e in qualche caso di vero e proprio accerchiamento, con oscuramento dei segni distintivi delle imbarcazioni, poi comunque identificate. Le tre persone arrestate, di 49 anni, di 26 anni, e di 55 anni, sono altresì ritenute tra gli istigatori delle proteste che hanno condotto, in concomitanza dell’avvio della campagna di pesca dello scorso anno, all’occupazione della Stazione ferroviaria di Villa San Giovanni causando gravi disagi ai trasporti. In particolare, il reato contestato agli arrestati, art. 1100 del codice della navigazione, punito con la reclusione dai 3 ai 10 anni, è di significativa gravità in considerazione delle condizioni intrinseche di rischio cui è esposto chiunque operi in mare e nello specifico, coloro i quali istituzionalmente tutelano quotidianamente la sicurezza della navigazione e il rispetto della legalità.

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