Reggio Calabria. Sono otto i mesi senza stipendio, che i lavoratori delle cooperative sociali reggine stanno vivendo tra mille difficoltà. Da agosto infatti, queste persone non ricevono più la retribuzione e nonostante ciò, non hanno mai interrotto l’erogazione di servizi fondamentali per le fasce più esposte della popolazione, quali anziani, portatori di handicap e minori in condizioni di disagio. La situazione si è fatta ormai insostenibile per i quasi cinquecento lavoratori coinvolti, e domani difatti sfocerà in una prima vera protesta di piazza davanti a palazzo San Giorgio.
A sostenere questa mobilitazione, ci saranno anche i vertici di Rifondazione Comunista che stamattina, hanno voluto fare il punto dell’intricata situazione, con un’apposita conferenza stampa. Il primo a prendere la parola è il consigliere comunale Demetrio Delfino, secondo il quale «l’amministrazione comunale deve trovare quanto prima una soluzione, per una vicenda che giorno dopo giorno diventa sempre più insopportabile. In queste cooperative tra l’altro, vi lavorano anche coppie di marito e moglie, per i quali diventa praticamente impossibile mandare avanti una famiglia». Ma la vertenza non sembra essere di rapida soluzione, in quanto come ha dichiarato lo stesso Delfino, «l’assessore al bilancio, Lascala, ci ha già confermato che nella migliore delle ipotesi verranno pagate solo due mensilità».
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Addirittura incomprensibile poi, spiegano alcuni lavoratori delle cooperative, «che alcuni mandati già pronti restino bloccati nell’ufficio della dirigente Fallara». «All’amministrazione comunale – ha proseguito il consigliere regionale, Nino De Gaetano protagonista nei giorni scorsi insieme all’assessore Minasi, di un’accesa polemica proprio su questa vicenda – vorrei ricordare l’esistenza della legge regionale sulla cooperazione sociale n.5 del 3 marzo 2000, in cui si stabilisce sotto il profilo della liquidazione delle fatture, l’equiparazione dei lavoratori delle cooperative sociali ai dipendenti pubblici».