Reggio Calabria. «Consegnare al più presto i lavori di riqualificazione del lungomare di Gallico». È questo l’invito del presidente della IX Circoscrizione, Domenico Idone, che ieri pomeriggio ha tenuto una conferenza stampa presso gli uffici circoscrizionali per illustrare il tormentato iter dell’appalto che dovrebbe rilanciare il turismo estivo di Gallico, alla luce della firma, venerdì scorso, del contratto da parte della ditta che eseguirà i lavori.
Tutto parte dal lontano 2002, quando l’allora presidente della Circoscrizione Domenico Pensabene venne convocato a Palazzo San Giorgio per un incontro con il sindaco Giuseppe Scopelliti e coi tecnici. Fu allora che fu partorita l’idea di un ambizioso progetto di riqualificazione per il lungomare del quartiere alla periferia nord della città. «Il sindaco – ricorda Idone – espose a Pensabene la sua intenzione di intervenire con un progetto per riqualificare la zona, non potevamo che essere d’accordo». Il progetto, ancora da stilare, prevedeva l’impiego di ben 4 milioni di euro. «Il sindaco – prosegue Idone – spiegò che voleva fare una cosa importante a Gallico, facendo un semplice paragone, se per il lungomare di Reggio sono stati spesi 13 miliardi di lire, qui a Gallico l’amministrazione era pronta a spenderne 8». E così fu dato incarico ai progettisti di mettersi al lavoro. L’unica incognita era rappresentata dagli esercizi di ristorazione, quattro, presenti sulla spiaggia, in regime di concessione demaniale. Strutture sfavillanti negli anni 70-80, ma che a distanza di 30 anni, oggi, striderebbero con il nuovo look del lungomare. In un primo tempo, in quella prima riunione del 2002, si pensò di intervenire, ma solo per le facciate, con fondi comunali. Poi, quando ci è resi conto che i soldi non sarebbero bastati, nonostante il Comune abbia aggiunto mezzo milione di euro ai 4 milioni del finanziamento della Comunità europea, è stato trovato un accordo: i commercianti riqualificheranno le facciate a proprie spese, e i lavori inizieranno contestualmente all’avvio della riqualificazione.
Dopo cinque anni di gestazione, il 26 settembre del 2007, il sindaco Scopelliti e il presidente Idone hanno presentato il progetto definitivo nel corso di un’assemblea pubblica. Si è avuta così la certezza che il grosso delle spese è destinato ad essere “gettato a mare”, ovvero è destinato a quelle opere marittime, molto costose, per la ricostituz ione dell’arenile attraverso interventi di ripascimento e di protezione costiera adeguata, lungo un tratto di 1,6 km, mentre la parte restante dei fondi servirà alla riqualificazione della passeggiata. «La popolazione – ricorda il presidente – si è lamentata perché c’è troppo cemento». Ciononostante gli abitanti di Gallico, gente pragmatica, sorridono, seppure non proprio a 32 denti, al progetto e alla “politica del fare”.
[ad#ad-1]
«Purché si faccia», ammonisce Idone. Nel frattempo pende un ricorso al Consiglio di Stato, al quale si è rivolta la prima ditta che si è aggiudicata l’appalto, la “Tallura”, soccombente davanti al Tar nel giudizio amministrativo promosso dalla ditta “Impresa impianti e costruzioni srl”. «Dopo la pronuncia del Tar, si imponevano due scelte, rifare la gara d’appalto oppure assegnare i lavori alla ditta arrivata seconda, appunto la “Impresa impianti e costruzioni srl. La Commissione comunale competente – spiega Idone – ha deciso di intraprendere questa seconda strada, e non possiamo che sottolineare la scelta coraggiosa dell’amministrazione comunale». Si arriva così a venerdì scorso, quando la “Impresa impianti e costruzioni srl” ha firmato il contratto. Adesso il prossimo passo è la consegna dei lavori da parte del Comune. «Consegna che – auspica Idone – deve avvenire nel più breve tempo possibile, al fine di terminare i lavori in tempo, e comunque non oltre i due anni». Idone rivolge anche un appello al responsabile del procedimento: «Visto che i lavori interessano tutto il lungomare, chiedo che si cominci da un lato qualsiasi, e si prosegua a tratti, in modo da limitare i disagi per i cittadini, che in vista della stagione estiva devono potere usufruire della spiaggia».