Reggio Calabria. «La città di Reggio Calabria, da diversi anni sta conquistando meritatamente l’attenzione dell’opinione pubblica nazionale, per i brillanti risultati politici-amministrativi capaci di collocarla, con merito, tra le realtà urbane più interessanti dell’Italia». Lo sostengono, in una dichiarazione congiunta, i consiglieri comunali Daniele Romeo, Beniamino Scarfone, Massimo Ripepi e Walter Curatola, i quali aggiungono: «Il cammino non è stato facile, ma i risultati dopo anni di grande impegno sono arrivati: pensiamo all’accordo per la partecipazione all’Expo mondiale del 2015 o alla realizzazione della città metropolitana, provvedimento atteso da tanti anni, finalmente concretizzato da un primo passaggio alla Camera dei deputati.
[ad#ad-1]
La politica locale però, nonostante tali risultati, continua ad occuparsi di vicende che lasciano molto rammarico in chi ha sempre e solo operato nell’interesse di Reggio Calabria. Come mai i consiglieri Seby Romeo, Massimo Canale, Demetrio Delfino, Demetrio Martino così come il segretario provinciale di Rifondazione Antonio Larosa non sono mai intervenuti nel dibattito sulla positività dell’accordo in vista dell’Expo o sulla votazione alla Camera per l’istituzione di status di città metropolitana, interessandosi invece, per citare l’esempio più recente, di utenze comunali? Non abbiamo mai letto o ascoltato interventi o commenti, se vogliamo ricordare importanti episodi, sui gravi ritardi accumulati dalla regione (amministrata dal centrosinistra) nei confronti dell’Atam e nel completamento della diga del Menta. Prima di allarmare l’opinione pubbliche farebbero bene ad informarsi più dettagliatamente, così scoprirebbero che il problema non è in capo all’amministrazione ma alla Telecom. Ecco perché riteniamo opportuno redigere un’interrogazione scritta al sindaco Giuseppe Scopelliti e al dirigente del settore finanze Orsola Fallara, per sapere se risponde al vero quanto dichiarato da alcuni consiglieri di opposizione in merito alle utenze degli uffici comunali, invitandoli a verificare quale sia l’utilizzo che i gruppi consiliari fanno delle utenze telefoniche soprattutto i monogruppi, e se tale utilizzo sia legato agli impegni istituzionali».
Mario Vetere (Roto San Giorgio)