Reggio Calabria. Fa bene alla salute della nostra comunità il dibattito che si è aperto, dallo scorso mese di gennaio, sull’Area metropolitana dello Stretto. Fa bene anche che se ne continui a parlare oggi, ad alcuni giorni di distanza dall’approvazione, da parte della Camera, di un apposito emendamento al disegno di legge sul federalismo fiscale.
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La partita non si è ancora conclusa. Il provvedimento deve tornare all’esame del Senato e, successivamente, si terranno altri delicati passaggi amministrativi e referendari. Non è dunque il momento di abbassare la guardia o di dividersi. Anzi, proprio in questa fase, tutti quanti dovrebbero avvertire la necessità di rinserrare le fila e fare massa critica. I tranelli sono dietro l’angolo: lo ha dimostrato il fronte trasversale dei parlamentari del Nord che, anche grazie al sostegno di una componente assai rilevante del mondo dell’informazione, ha cercato di boicottare l’approvazione del testo sull’Area metropolitana di Reggio Calabria. In quest’ambito, risultano del tutto fuori luogo alcune prese di posizione di chi, invece di porre l’accento sulle straordinarie prospettive che si aprono al nostro territorio, alimenta la confusione sul tema del federalismo fiscale che, in sé, con l’Area metropolitana non c’entra proprio nulla.
Viceversa, è stata una mossa di grande abilità e lungimiranza politica quella del presidente del Consiglio regionale, on. Giuseppe Bova, che ha sollecitato il sindaco di Reggio ad inserire la questione dell’Area metropolitana nella partita della possibile trasferta dei Bronzi di Riace al G8. Non si è trattato, come sostiene in maniera assai imprecisa qualcuno, di un mero “scambio”, ma di un’occasione per chiedere che questo territorio fosse dotato di un livello istituzionale in grado di valorizzare, in maniera sistematica, le sue risorse culturali. Peraltro, gli stessi Bronzi difficilmente verranno spostati da qui per la loro intrinseca fragilità e per l’altissimo rischio che ne deriverebbe.
Sull’Area dello Stretto non è neanche il caso di farne una questione di primogeniture. Della Città metropolitana si parla da tantissimo tempo. Ricordo il progetto di legge che il presidente Bova presentò nella passata legislatura. Quello stesso testo fu da me riproposto, come primo atto della mia attività di consigliere regionale, il 17 maggio 2005: la decisione di depositare quell’articolato prima di qualunque altro fu dettata dalla volontà di spiegare ai calabresi quanto fosse fondamentale per noi la questione dell’Area metropolitana, tanto da farne il primo obiettivo del nostro mandato di eletti dal popolo.
Tornando al grande successo ottenuto la scorsa settimana alla Camera dei Deputati, merita di essere apprezzato il modo di operare scelto dal Pd, la cui strategia si è rivelata vincente. Il testo di legge già approvato al Senato non prevedeva l’Area metropolitana di Reggio Calabria. Il Pd ha colto l’occasione del passaggio alla Camera, ha pensato e scritto un apposito emendamento e lo ha messo a disposizione della deputazione nazionale e delle altre forze politiche, che hanno dimostrato di avere a cuore le sorti di questa città e di quest’area. È stata perseguita la strada del confronto franco, aperto, democratico e costruttivo. Lo abbiamo fatto, ponendo al centro l’interesse superiore della nostra comunità e, questa volta, lo abbiamo fatto tutti assieme. La caduta di stile di qualche singolo parlamentare che, forse, in Calabria non ha mai messo piede, non inficia il risultato ottenuto grazie al gioco di squadra.
Adesso però dobbiamo guardare avanti. Questa è un’occasione che non possiamo lasciarci sfuggire. L’Area metropolitana rappresenta uno straordinario strumento di sviluppo non solo per Reggio e per gli altri comuni che si affacciano sullo Stretto, ma per tutto il comprensorio di questa provincia. A cominciare dalla Locride, che potrà mettere a disposizione di questo nuovo sistema locale le sue preziosissime risorse: quelle naturalistiche, ambientali, culturali, professionali. L’istituenda Città metropolitana darà a questo comprensorio dell’attuale provincia di Reggio l’opportunità di non sentirsi più periferico, ma di riscoprire un suo nuovo protagonismo, assumendo un ruolo importante per un territorio che si candida a diventare una delle capitali del Mediterraneo.
Liliana Frascà
assessore regionale al personale