Scuola. È scontro Provincia-Comune

Reggio. L’assessore provinciale alla Pubblica Istruzione Ercole Nucera, lancia strali contro il suo collega di Palazzo San Giorgio. Di seguito alcuni stralci della nota. “È con sorpresa che leggo il commento vittorioso da parte dell’Assessore all’Istruzione del Comune di RC, e con ancora maggiore stupore apprendo l’auspicio alla concertazione con tutti gli enti coinvolti finalizzato a tutelare il bene pubblico rappresentato dalle istituzioni scolastiche.

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Peccato che Vecchio dimentichi che la Provincia –nella fattispecie l’Assessorato Pubblica Istruzione- abbia sempre cercato di concertare con tutti gli enti, ed in modo particolare con il proprio dirimpettaio alla P.I, ricevendo totale assenza e indifferenza, salvo poi ricevere critiche e polemiche sull’operato raggiunto. L’assessore al ramo P.I. del Comune di RC trascura poi di osservare che il dispositivo del Tar ha trovato fondamento solo sull’iter di adozione della delibera, e non sul suo contenuto, o sui procedimenti seguiti, o altri vizi di merito, i quali avrebbero si preoccupato la Provincia e dato ragione al Comune di Reggio Calabria, il quale ora vanta una ragione che non c’è”. E poi “Vecchio dimentica che i tagli alla scuola, o meglio al sistema dell’istruzione, non sono stati una scelta da parte della Provincia, né della Regione, ma del Governo”.
La storia è vecchia e si ripete, scrive nella nota l’assessore Nucera, “ma è bello sentire dichiarare dal Comune di Reggio Calabria che finalmente il TAR ci impone il ripristino della legalità, e che è giunta l’ora di mettere ordine all’interno di un sistema che ha visto prevalere arroganza e sopraffazione. Certo, è bello, e sicuramente la Provincia avrebbe dovuto affrettare i tempi quantomeno di ratifica della delibera di Giunta adottata nell’urgenza di rispettare i tempi previsti dallo Stato con un’urgenza quasi da emergenza che da riforma vera e propria della scuola.
Ma si sa, il Governo non aspetta, il Comune si defila, e la Provincia affronta la tempesta.
Comunque sia, la Provincia il tavolo di concertazione lo ha lasciato aperto, anzi non lo ha mai chiuso, e questo l’assessore comunale lo sa perfettamente”.
Il dimensionamento scolastico, continua Nucera, “attuato ai sensi del DPR n° 233/98, (…per acquisire o mantenere la personalità giuridica, cioè la possibilità per le scuole esistenti di non essere soppresse, gli istituti di istruzione devono avere una popolazione consolidata e probabilmente stabile per almeno cinque anni compresa tra 500 e 900 alunni, con deroghe particolari per scuole ubicate nei comuni montani, nelle piccole isole e nelle aree geografiche contraddistinte da specificità etniche o linguistiche…) ed oggetto della delibera impugnata, è stato effettuato tenendo conto di tutte le possibili deroghe considerate dalla normativa vigente e previste dalle linee guida emanate dalla Regione Calabria, al di là delle quali non era giuridicamente possibile sconfinare, seguendo in tutto e per tutto i criteri di base che vedono privilegiare i raggruppamenti scolastici per settori (I° settore-scuole medie inferiori, primarie e materne, e II° settore- scuole medie superiori), per territorio, e solo in via del tutto residuale il criterio del’Istituto omnicomprensivo, seppure da più parti invocato per seguire logiche campanilistiche o peggio personalistiche e clientelari”.
La Provincia, conclude la nota, “è soddisfatta del lavoro svolto, nonostante sia stato provvisoriamente sospeso per difetto di delibera e seppure dovesse essere confermato in sede decisoria non cautelare, perché ha dimostrato di saper operare scelte che per quanto dolorose ed impopolari non hanno obbedito a logiche di parte, ha seguito la via della correttezza, della legalità e del libero confronto democratico, al quale, invece, il Comune, si è sottratto”.

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