Reggio Calabria. È un’eredità pesante quella che il Questore Santi Giuffrè ha lasciato al suo successore. Due anni esaltanti per i risultati raggiunti in campo investigativo nella repressione del fenomeno della criminità organizzata, con importantissimi latitanti della ‘ndrangheta, alcuni dei quali inseriti nell’elenco dei 30 latitanti di massima pericolosità stilato dal Ministero dell’Interno, e con importanti operazioni che hanno disarticolato, grazie al lavoro della squadra mobile diretta da Renato Cortese e dal suo vice Renato Panvino, le cosche più potenti su entrambe le coste della provincia.
Con il trasferimento a Napoli di Santi Giuffrè inizia un nuovo corso, dunque, per la Questura di Reggio Calabria, che perde sicuramente un inquilino di grande prestigio ma ne acquista uno nuovo che, viste le premesse, non è da meno. Non un indebolimento quindi, per la Polizia di Stato in riva allo Stretto, ma un avvicendamento che, ne siamo certi, continuerà a produrre gli ottimi risultati che tutta la società civile si auspica.
Mercoledì scorso il nuovo Questore Carmelo Casabona si è presentato alla stampa. Un incontro cordiale presso la sala “Nicola Calipari” della Questura, nel corso del quale Casabona ha indicato quale sarà la linea che imprimerà nel suo nuovo incarico. Una linea di “continuità”, ha assicurato lui stesso, con il predecessore. D’altronde non è stato un caso che il Questore si sia presentato affiancato dal vice questore vicario, Francesco Barbagallo, e dal capo della squadra mobile, Renato Cortese. Il compito del Questore, ha spiegato il diretto interessato, non è quello di mettere il naso nella direzione delle investigazioni ma di mettere gli investigatori nelle condizioni di svolgere al meglio il loro lavoro. E del resto, con un fuoriclasse come Cortese in campo, nessun allenatore si sognerebbe di dettargli il passaggio. Dichiarazioni d’intenti già precedute da un rafforzamento immediato degli uffici al terzo piano della Questura, con 20 nuovi investigatori assegnati alla squadra mobile, una misura annunciata il giorno prima dal ministro dell’Interno Roberto Maroni.
Il Questore, confermando la sua fama di “poliziotto vicino ai poliziotti” non si è soffermato solo all’elite investigativa, ma ha parlato anche dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico, diretto dal vicequestore aggiunto Gerlando Costa, cui fa capo la “Squadra Volante”, dimostrando così di interessarsi, anche in ciò nel segno della continuità con Giuffrè, al tema della sicurezza per i comuni cittadini, alle prese con la cosiddetta criminalità diffusa, e del controllo del territorio.
«Anche i cittadini devono fare la loro parte», ha sintetizzato Casabona. È impensabile pretendere l’onnipresenza delle pattuglie in tutti gli angoli della città, il compito delle Volanti non è quello di “presidiare militarmente” il territorio, ma di offrire un servizio di controllo del territorio che non può prescindere dalla collaborazione dei cittadini. «Non possiamo essere presenti in tutti i casi in cui qualcuno sta rubando un’autovettura – ha affermato il Questore – ma pensate a cosa può fare la Squadra Volante se i cittadini ci segnalano tempestivamente la presenza sospetta di un uomo». E così, coerentemente con quanto dichiarato, il Questore nei giorni scorsi ha potenzianto anche l’organico della Squadra Volante, aggiungendo uomini, laddove serviva con più urgenza, ad alcune delle cinque sezioni di cui si compone.
Tre giorni fa, il Questore ha salutato ufficialmente la città recandosi in visita istituzionale a palazzo San Giorgio, dove è stato ricevuto dal sindaco Giuseppe Scopelliti. Nel corso del cordiale e proficuo colloquio il primo cittadino ed il questore hanno esaminato brevemente la principale problematica del territorio, soffermandosi, in particolare, sugli aspetti sociali e sulle prospettive future di un città che ha intrapreso il cammino del turismo per il suo sviluppo economico.
Il curriculum del Questore Carmelo Casabona.
Entrato nell’Amministrazione della Polizia di Stato nel 1980, è stato assegnato alla Squadra Mobile della Questura di Sondrio.
Trasferito, poi, a Palermo, ha assunto l’incarico di responsabile della Sezione Omicidi della Squadra Mobile. Successivamente, ha ricoperto altri prestigiosi incarichi, tra i quali quello di dirigente della Squadra Mobile di Caltanissetta e dirigente della Criminalpol di Milano e di Catania.
Promosso Dirigente Superiore, è stato Questore di Ragusa e di Agrigento, Direttore del secondo Reparto della Dia di Roma, vice Direttore della Direzione Interregionale Sicilia – Calabria di Catania e Questore di Caserta.
Promosso Dirigente Generale della Polizia di Stato, dal 1° aprile 2009 è Questore della provincia di Reggio Calabria.